Ore 18.50 - Lavoro, emergenza Sud. Come invertire la tendenza?
Nel 2018 nel Sud meno della metà della popolazione in età da lavoro (15-64 anni) risulta occupata e più di 1 giovane su 3 non studia e non lavora (Neet). In costante crescita precariato e lavori poco qualificati: in 10 anni i contratti stabili sono diminuiti del 7% e i lavori non qualificati hanno raggiunto il 15,7%, a fronte di una flessione del 2% delle professioni altamente specializzate. Inoltre, a fine 2018 per superare il divario che separa il Mezzogiorno dal resto d’Italia sarebbe stato necessario creare circa 3 milioni di posti di lavoro nelle sole regioni meridionali. È quanto delineato dal report “Il lavoro nel Mezzogiorno. I problemi strutturali del mercato”, realizzato dall’Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro, che descrive la situazione economica, demografica e occupazionale delle regioni del Sud e analizza le forti disuguaglianze con il resto del Paese.
“Per superare il divario Nord-Sud Italia – sottolinea il Presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca – sarà determinante attuare la fase 2 del reddito di cittadinanza, incentrata sulle politiche attive del lavoro con l’obiettivo di sostenere il percorso di ricerca o riqualificazione professionale di chi non ha un’occupazione”. Ma non solo. É necessario, secondo il Presidente, creare nuova occupazione facendo leva su un programma di abbattimento strutturale del costo del lavoro, che attiri investimenti in infrastrutture e tecnologia soprattutto nei territori del Mezzogiorno.
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