Da marzo 2020 i titoli tecnologici sono aumentati del 184% assestandosi ad un livello migliore rispetto al periodo pre pandemia. Al contrario, il Ftse Mib, con un incremento del 73%, non riesce a ritornare a tali livelli.
Si evince una crescita dei titoli inerenti all’alta tecnologia, anche se non sono paragonabili alle grandi aziende degli Stati Uniti, tranne per quanto concerne:
- Stmicroelectronics (33,7 miliardi di market cap );
- Esprinet (818 milioni);
- Exprivia, Eurotec, Piteco e Gpi (300 milioni).
E’ evidente, dunque, come in una borsa non caratterizzata da una presenza significativa di tecnologia, si è registrata un’accelerazione in numerosi titoli hi tech.
Le realtà protagoniste di tale crescita risultano essere le seguenti:
- Stmicroelectronics (azienda italo-francese per la produzione di componenti elettronici a semiconduttore) nel primo semestre dell’anno corrente, il proprio titolo ha registrato una crescita equivalente al 43,4%, del 29,5% per il Ftse mib;
- Reply (società italiana di consulenza, system integration, applicazioni di digital services) con un ricavo del 292% da metà marzo 2020, complice la digitalizzazione dell’economia;
- Tinexta, crescita del guadagno del 29,5%, uno degli obiettivi principali è l’aumento dei ricavi attraverso la digitalizzazione della Pubblica amministrazione;
- Esprinet, aumento del titoli del 197% grazie al noleggio di prodotti e servizi e hi tech.
La crescita dei titoli di tali società non è da correlare, unicamente alla digitalizzazione, ma anche all’M&A ossia l’insieme di operazioni di acquisizioni e/o fusioni che hanno lo scopo di modificare l’assetto di molteplici aziende, di cui ha usufruito, per esempio, Sesa, con una crescita delle azioni del 1245.
La quotazione di mercato si aggira intorno ai 48,5 miliardi, una cifra inferiore rispetto ai colossi di Wall Street. Tuttavia, è importante evidenziare come tale cifra sia la dimostrazione del fatto che il numero delle grandi realtà tecnologiche, in Italia, non è elevato.