Cari amici e colleghi,
la storia ci ha insegnato che spesso il gigante filisteo Golia ha la meglio sul pastorello Davide. E nonostante il bel sogno del più debole che armato di fionda, ha la meglio sul più forte, la realtà ha tutto un altro colore.
I piccoli e medi commercialisti sono spesso gli agnelli sacrificati sul tavolo dell'ingiustizia. Sto parlando di quelli senza mega strutture alle spalle, di quelli che vanno avanti con le contabilità, che arrancano tra dichiarazioni dei redditi, 730 e scartoffie varie. Stremati da ingiustizie e indifferenza, falcidiati da perniciose situazioni che per un motivo o per un'altro minano la loro vita.
Questi professionisti dell'arte di andare avanti hanno, se non si era ancora capito, necessità della proroga della scadenza dei versamenti del 16 giugno senza se e senza ma.
Sulla problematica che in realtà riguarda “la questione scadenze” a questo punto si richiede un elevato senso di responsabilità.
Sull'argomento è sceso in campo da Facebook Enrico Zanetti.
Il viceministro all'economia, e quindi non il semplice parlamentare, per restare in ambito biblico, ha assunto le vesti di un Ponzio Pilato dei nostri tempi: si è spogliato di qualsiasi responsabilità e ha addossato la colpa al Consiglio Nazionale dei Commercialisti. 'Non ha richiesto alcuna proroga', ha detto.
Ecco il vero nodo della questione, scoperto dal collega. Ecco il vero motivo per cui a pochi giorni della scadenza non abbiamo ancora avuto la proroga.
Non so se piangere o ridere, cari colleghi e amici.
Non posso non sdegnarmi innanzi a tanta ignavia. Gli ignavi vivevano 'tra color che son sospesi'.
Dante li disprezzava perchè non prendevano mai una posizione, stavano a guardare.
Ecco il nostro viceministro dall’alto del suo incarico, sta facendo proprio questo, senza invece prendersi la responsabilità politica che il suo ruolo richiede.
Cari amici, Zanetti, persona che stimo, ha anche un un'aggravante: è un commercialista, e quindi dovrebbe conoscere bene il nostro mondo (almeno spero), non quello dei mega studio, ma dei migliaia e migliai di colleghi che vivono di contabilità. E se non lo ha dimenticato dovrebbe sapere quanto sia difficile sopravvivere da pecore in mezzo ai lupi.
Se il C.N., come dice lui non ha avanzato la richiesta della proroga, di questo eventulamente ne dovrà rispondere agli iscritti il C.N.,, ma lui che è un vicemnistro e per più dell’economia non ci può liquidare con tale risposta, e non può offendere l’intelligenza di tutti noi.
Mi aspetto, come tutta la nostra categoria per altro, un’ assunzione di responsabilità di Zanetti e della politica, evitando di celarsi dietro scuse puerili.
Zanetti dovrebbe sapere cosa abbiamo fatto dall’inizio dell’anno in studio, e visto che ha chiesto all’Agenzia delle Entrate se il C.N. ha richiesto la proroga, provi a chiedere anche agli stessi fino a quando hanno rilasciato gli aggiornamenti dei vari software.
L’onorevole saprà che fra qualche giorno scadono anche l’Imu e la Tasi non senza, anche quest’anno, una serie di difficoltà.
Non possiamo accettare di essere per l'ennesima volta i figli di un dio minore.
Dall'inizio del 2016 si sono sprecati gli adempimenti fatti per l'Amministrazione Finanziaria. Non è giusto che dei professionisti si smarriscano tra dati sanitari trasmessi per conto dei medici, spesometro, 730, etc.
Non possiamo dormire e vivere in studio 24 ore al giorno.
Non possiamo permettere di svilire così una categoria che ha sempre lottato.
Le parole del viceministro Zanetti hanno causato reazioni di rabbia, sconforto, sgomento nella categoria.
I piccoli e medi commercialisti temono di spegnersi al cospetto dell'ingiustizia.
Perchè i fatti sono anche questi: se aumentano gli adempimenti non si puó chiedere un ulteriore sforzo finanziario al cliente che a stento riesce a pagare la consulenza.
Io credo non ci sia peggior orizzonte di quello che ti offusca il futuro.
Nella politica da tempo ho smesso di avere fiducia, nel collega Zanetti, invece ne riponevo tanta, e non vorrei dar ragione a chi da tempo continua a ripetermi, che anche l’amico Zanetti invece è diventato un politico e si agitano le acque delle elezioni nella categoria.
Che brutta cosa cari amici, quasi da nausea o vomito.
Ma noi, cari amici non disperiamo, aspettiamo comunque un ripensamento, una breccia di luce che arrivi da chi ci governa.
Anche se ricevere una proroga richiesta da tutte le associazioni sindacali di categoria e anche dall'Odcec di Milano da circa un mese, (altro particolare sfuggito al collega e onorevole), è comunque una sconfitta. Non stiamo chiedendo l’elemosina.
Pericle l'incorruttibile, maestro incontrastato della democrazia ateniese, disse che il dovere di un Governo è favorire i molti invece dei pochi. Questa è la democrazia. Non dovremmo mai dimenticarlo.