Si è tenuto a ieri a Bruxelles il Consiglio Affari Esteri sul commercio internazionale. La difesa commerciale e la tutela delle imprese attraverso l’aggiornamento degli strumenti antidumping sono state al centro della discussione. La Commissione ha recepito alcune delle proposte italiane e “la trattativa con il Parlamento europeo” ha spiegato Ivan Scalfarotto, Sottosegretario del Ministero dello sviluppo economico, “offre ulteriori spazi per il miglioramento”. Prosegue quindi l'impegno dell'Italia per la tutela dell'industria italiana ed europea nel commercio internazionale. La Commissione europea ha infatti ormai rinunciato all'idea di riconoscere lo status di economia di mercato alla Cina e ha accolto, dopo una lunga e difficile trattativa, le posizioni del Governo italiano riguardo due punti fondamentali. Il primo è il riferimento esplicito ai cinque criteri europei per distinguere le economie di mercato da quelle sussidiate dallo Stato (la Cina al momento non ne rispetta 4 su 5). Il secondo è il rafforzamento e il chiarimento del ruolo e della procedura dei report della Commissione in materia di antidumping.
L'obiettivo è garantire lo sviluppo del commercio internazionale secondo regole eque e condivise, tutelando le imprese italiane da distorsioni di mercato e pratiche sleali.
Cina e nuove metodologie antidumping - L'evoluzione del dibattito dal 2015 ad oggi
2015
La Commissione europea è orientata a riconoscere alla Cina lo status di economia di mercato, sia pure con alcune limitazioni ("mitigations")
2016
Su pressione di alcuni Stati Membri, in primis l'Italia, e del Parlamento europeo, la Commissione rivede la sua posizione. Il Collegio dei Commissari adotta una nuova proposta che prevede l'istituzione di una nuova categoria di "significative distorsioni di mercato" e il superamento della distinzione tra economie di mercato e no. Anche questa proposta è però criticata dall'Italia perché considerata ancora come una concessione "de facto" dello status di economia di mercato alla Cina.
A dicembre, col decadere di alcune previsioni contenute nel Protocollo di Accessione della Cina all'Organizzazione Mondiale del Commercio, Pechino chiede all'Unione europea di entrare in consultazione sulla metodologia usata per il calcolo del dumping.
2017
Il Consiglio europeo accelera l'iter legislativo. L'Italia, insieme a nove altri Stati Membri, presenta un documento che propone alcune linee rosse per limitare le distorsioni di mercato. Le indicazioni contenute nel documento non vengono però recepite, se non in minima parte, dalla Presidenza.
L'Italia rompe la procedura di silenzio e ottiene infine, a maggio, l'accoglimento di due delle sue proposte (riferimento esplicito ai cinque criteri per la definizione delle economie di mercato, rafforzamento del sistema dei report della Commissione).
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