19 maggio 2017

METE ILLUSORIE, PASSI SBAGLIATI

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici, è da tempo oramai che cerco di farmi portavoce del grido di dolore di un'intera categoria ormai stremata dai troppi adempimenti e dalle troppe responsabilità che gravano sulle nostre spalle, a fronte di soddisfazioni pari a zero, anche da un punto di vista economico. Per questa ragione sono stato fortemente redarguito dai soliti 'buonisti', sia in merito ai contenuti della protesta, che per una supposta inadeguatezza dei miei modi.

Ebbene, andiamo a valutare i fatti, piuttosto che le parole. È inconcepibile trovarsi a dover applicare norme entrate in vigore ‘ieri’, nell'assoluta assenza di chiarimenti. Il riferimento più recente è ovviamente allo stravolgimento delle contabilità semplificate, a carico delle quali sono state introdotte novità devastanti a fine 2016, con decorrenza gennaio 2017. Novità a fronte delle quali, non dimentichiamolo, i primi, insufficienti ed insoddisfacenti chiarimenti sono arrivati oltre cento (100!) giorni dopo l'entrata in vigore delle stesse.

Un'indecenza, e sfortunatamente non si tratta di un caso isolato. Ormai è una consuetudine il farci lavorare al buio, un vero e proprio malcostume, evidentemente 'digerito', troppo poco contestato da una categoria che apparentemente sembra schiacciata da una mesta rassegnazione.

Ne abbiamo avuta l’ennesima dimostrazione ultimamente, con la vicenda del ‘cambio in corsa' delle regole di compensazione nel modello F24. Tutto è cambiato dall'oggi al domani, o più precisamente dal 24 aprile, data di entrata in vigore del D.L. 50, senza che vi fosse stata alcuna avvisaglia di questa ennesima scure che si stava per abbattere su contribuenti e consulenti. Un caos, che ha interessato soprattutto il corretto trattamento del bonus Renzi. Avrebbe dovuto sottostare alle nuove limitazioni o no? Sul problema si è espressa in tempi rapidi da Fondazione dei Consulenti del Lavoro, fornendo un'interpretazione assolutamente condivisibile e, in un secondo momento, confermata dall'Agenzia delle Entrate. Ma il punto è che chi doveva fornire l'interpretazione 'autentica', ovvero l'Agenzia stessa, ancora una volta ha gravemente tardato. Abbiamo dovuto attendere fino al 18 maggio per avere un pronunciamento, avvenuto in occasione del quindicesimo Forum sul Lavoro. Due giorni dopo il 16 maggio, prima vera occasione di test di applicazione delle nuove regole. Nel mentre abbiamo dovuto avvisare i clienti dei cambiamenti, ed in molti casi sbugiardare noi stessi pochi giorni dopo, il tutto con grandi difficoltà in capo agli operatori del ‘mondo paghe’ e, di riflesso, per le aziende ed i loro consulenti fiscali. Abbiamo assistito alla corsa al conferimento di delega all’intermediario per la trasmissione telematica degli F24, o alla richiesta dei codici di Fisco On Line e tutto questo per niente. O meglio, tutto questo per la mancanza di una pronuncia, in tempi ragionevoli, da parte di chi di dovere.
Allora mi chiedo, ma è mai possibile che non si riesca proprio a far capire che i chiarimenti devono arrivare prima delle scadenze, e non dopo?

Mi rivolgo ai rappresentanti di tutti i professionisti impegnati in questa materia. Non chiediamo la luna, e sinceramente non ci interessano le varie specializzazioni, anzi, in questo momento ci paiono solo uno specchietto per le allodole. Permetteteci di lavorare (come somari), almeno con un minimo di certezza.
È inutile disquisire di grandi mete, se poi non siamo nemmeno in grado di vivere decentemente il quotidiano. La certezza del diritto non dovrebbe essere un optional, e quanto sopra vale, per chi se lo fosse dimenticato, anche e soprattutto in materia fiscale.

Spiegatemi, quante altre volte dovremmo sbattere la testa per prendere atto della degradante realtà che ci circonda? La strada che stiamo percorrendo, quella sulla quale permettiamo ci conducano senza obiettare, non è quella giusta, perché manca il rispetto.

Permettetemi di ricordarvi le parole di Goethe:Non è abbastanza fare dei passi che un giorno ci condurranno alla meta, ogni passo deve essere lui stesso una meta, nello stesso momento in cui ci porta avanti.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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