15 maggio 2018

Rottamazione bis: adesso la proroga

Autore: Ester Annetta
Scade oggi il termine per la presentazione delle domande di adesione alla nuova edizione della definizione agevolata (prevista dal decreto legge n. 148 del 2017) - altrimenti nota come rottamazione bis – rivolta ai debiti a ruolo dal primo gennaio 2000 fino al 30 settembre 2017; un beneficio che consente al cittadino moroso di sanare le irregolarità del passato senza costi aggiuntivi (sanzioni ed interessi di mora).

Da un primo monitoraggio, compiuto a fine aprile, risultava che le richieste pervenute all’Agenzia delle Entrate superavano già la soglia delle 450mila, metà delle quali presentate con modalità digitali.

Tre, difatti, sono i canali attraverso si è reso possibile convogliare le richieste: la compilazione del relativo form direttamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate senza alcun tipo di registrazione; la consegna del modello Da 2000/17 alla Direzione Regionale competente a mezzo posta elettronica certificata; la consegna manuale direttamente agli sportelli dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione che, più avanti, in vista della scadenza, hanno peraltro allungato gli orari di apertura al pubblico.

Tuttavia, né la varietà delle modalità impiegabili né l’allungamento degli orari degli sportelli sono valsi ad impedire che, ancora una volta, si innescasse il consueto affanno rivelatore dell’inadeguatezza dei sistemi adottati: a meno di ventiquattr’ore dalla scadenza dei termini, il completo tilt della piattaforma telematica di invio delle domande e le code interminabili registrate agli sportelli dell’Agenzia delle Entrate in tutte le province italiane hanno finito per trasformare questa data finale in un vero e proprio D-day per sferrare, come si è ormai avvezzi, il giusto e motivato attacco all’ennesima inefficienza della macchina amministrativa.

L’accumulo dell’ultimo momento non è, difatti, imputabile ad indolenza, pigrizia o sciocca abitudine al rimando dei cittadini, ma ad un “malfunzionamento” del “sistema di comunicazione” dell’Agenzia delle Entrate, che aveva il compito di inviare ai contribuenti per posta ordinaria (scelta, anche questa, forse non troppo saggia!) la comunicazione indicante i carichi dell'anno 2017 affidati dagli Enti creditori entro il 30 settembre scorso, per i quali non risulta ancora notificata la relativa cartella, al fine di poter comunque ricorrere alla definizione agevolata.

Di fatto tali comunicazioni sono arrivate solo a pochi contribuenti o hanno continuato ad arrivare a pochissimi giorni dalla scadenza del 15 maggio; qualcuna è certamente ancora in transito ed arriverà a rottamazione bis chiusa!

Evidentemente tali ritardi penalizzano i contribuenti, in quanto essi, ignorando di essere destinatari di carichi, non avranno presentato – e nemmeno si saranno posti il dubbio di presentare - istanza di rottamazione, a meno che non siano stati così previdenti da verificare direttamente presso l'Agenzia delle entrate-riscossione la presenza o meno di debiti rottamabili. Verifica che avrebbe potuto essere effettuata anche tramite accesso all’area riservata del sito Agenzia Entrate e Riscossione, ma ciò avrebbe presupposto, ovviamente, che si disponesse di credenziali Fisconline o SPDI, requisito cui certo non risponde una cospicua fetta di contribuenti con scarsa dimestichezza tecnologica!

Inefficienze certo non di poco conto, già rilevate, nei giorni scorsi, dal Direttore del nostro quotidiano, Antonio Gigliotti, che, a riguardo, aveva lanciato sulla propria pagina Facebook un allarme - prontamente ripreso dal quotidiano Italia Oggi del 12 maggio.

Difatti, come aveva osservato Gigliotti, i destinatari delle comunicazioni sono risultati molto al di sotto della stima circolata alcune settimane fa di circa 300 mila invii; la conseguenza è che “i contribuenti non sono stati messi in condizione di sanare la loro posizione. Se la comunicazione arriva in questi giorni, come sta accadendo in molti casi, il contribuente non ce la fa. Le istituzioni di riferimento dovrebbero segnalare l'incongruenza”.

Fiscal Focus, dunque, insieme all’Associazione CODICI (con la quale ha di recente sottoscritto un accordo di collaborazione), in persona del Segretario Nazionale Ivano Giacomelli, ha perciò, nei giorni scorsi, allertato il Governo sulla necessità di una proroga del termine di scadenza per la presentazione delle domande, “per poter usufruire del beneficio della rottamazione bis, che per molti italiani potrebbe costituire una vera e propria salvezza”.

L’Associazione Dottori Commercialisti (ADC), sempre nei giorni scorsi, con un proprio comunicato aveva, peraltro, segnalato le difficoltà sopra accennate relative all’uso dei sistemi digitali: “sussistono ancora i disagi per i cittadini /contribuenti non ancora “digitali” che vogliono accedere all’agevolazione, così come accaduto negli anni scorsi”, rilevando come ciò comporti, inevitabilmente, moltissimi accessi agli sportelli dell’Agenzia delle Entrate, spesso privi di organico sufficiente.

L’Associazione Nazionale dei Commercialisti (ANC), a sua volta, ha pubblicato su Facebook un avviso ai propri iscritti in cui si legge: “Il sito dell’Agenzia della riscossione risulta inaccessibile. Solo pochi giorni fa Adc aveva denunciato in un comunicato quanto gli strumenti tecnologici con cui i commercialisti dovrebbero adempiere alle prestazioni (gratuite) che ci vengono richieste dallo stato spesso funzionino poco e male o siano complicate da usare”.

Nelle ultime ore l’esigenza di far fronte a questa grave situazione ha preso ancora più corpo, con un interessamento consistente e generalizzato dei vari enti rappresentativi dei commercialisti, a sostegno della inevitabilità di un intervento istituzionale di proroga del termine: i Consiglieri Nazionali dei Commercialisti delegati alla fiscalità, Gilberto Gelosa e Maurizio Postal, raccogliendo le segnalazioni di problemi di accesso al sito dell’Agenzia della riscossione giunte di colleghi, in aggiunta a quelle già rappresentate in merito ai ritardi delle comunicazioni sui ruoli, evidenziano l’opportunità di “prendere in considerazione l’ipotesi di un rinvio tecnico dei termini per la rottamazione bis”.

Nello stesso senso si esprime l’UNGDCEC, che in un proprio comunicato afferma lapidariamente: “Una proroga dei termini è indispensabile”. “Già in passato – prosegue il comunicato - avevamo denunciato che i contribuenti si trovano a dover affrontare i limiti di un percorso di digitalizzazione imposto dal legislatore: purtroppo per l’ennesima volta ci troviamo a dover riflettere sul fatto che a ogni scadenza fiscale, la macchina amministrativa si dimostra impreparata ad affrontare e gestire il notevole afflusso di dati.”

L’UNGDCEC ricorda di aver già sottolineato, in occasione del primo invio dei documenti inerenti la rottamazione, il sovraccarico della piattaforma degli uffici, constatando come da allora nulla sia cambiato e come, dunque, appaia evidente che “una proroga dei termini per l’invio dei documenti non è una concessione, ma un “atto dovuto” per permettere ai professionisti di fare fronte ad una macchina amministrativa dimostratasi poco organizzata”.

Non rimane ora che attendere che, con il consueto provvedimento last-minute, si dia seguito a tali unanimi e ragionevoli istanze, pur nella consapevolezza che si tratti dell’ennesima “toppa” utile a tamponare, col criterio della necessità e dell’urgenza, strappi che richiederebbero a monte interventi ben più strutturati.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
Iscriviti alla newsletter
Fiscal Focus Today

Rimani aggiornato!

Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.

Per favore, inserisci un indirizzo email valido
Per proseguire è necessario accettare la privacy policy