28 ottobre 2023

Riforma Fiscale, riflessioni per la sua attuazione

Autore: Paolo Iaccarino
La Legge Delega per la Riforma fiscale diffondeva ottimismo. I primi tentativi di attuazione incutono timore. Ricchi di buoni propositi, ma lontani dalle aspettative, i decreti legislativi passati sul tavolo dell’Esecutivo lambiscono appena la semplificazione proposta. Per riformare è necessario tutt’altro: bisogna pensare e agire da professionisti del settore.

L’idea che si possa realizzare una revisione dei termini di presentazione delle dichiarazioni fiscali, che potrebbe anticipare di due mesi la trasmissione del modello REDDITI, è a dir poco sconfortante. Com’è possibile raggiungere tale obiettivo senza razionalizzare le informazioni oggi richieste dalle dichiarazioni dei redditi? Questa la prima domanda ricorrente di un’intera categoria. Se fosse realizzata, quando riusciremo a prenderci qualche giorno di ferie? Questo il quesito immediatamente successivo. Le parole poi finiscono, sopraffatti dal pessimismo.

Sia l’estensione della dichiarazione precompilata, che l’impegno generico assunto ai fini della “progressiva” semplificazione dei modelli di dichiarazione relativi alle imposte sui redditi, all’Irap e all’Iva, sono tentativi troppo leggeri, insufficienti, anche solo per immaginare un impercettibile miglioramento dello stato di fatto. Perché da un lato l’anticipazione dei termini di trasmissione ha effetti immediati sul contribuente, dall’altro l’impegno ad eliminare le informazioni non rilevanti ai fini della liquidazione dell’imposta rappresenta solo un buon proposito, demandato ai provvedimenti dell’Amministrazione finanziaria, che potrebbe non realizzarsi mai. Come sempre è accaduto fino ad oggi.

Altro che razionalizzazione di tempi e procedure, è arrivato il momento di darci un taglio. In tema di adempimenti bisogna trovare maggiore coraggio e sfoltire la montagna di informazioni che, all’atto pratico, non trovano mi impiego. Si pensi al quadro RS, con il prospetto società di comodo o il prospetto del capitale e delle riserve, o al quadro RU, per tutti i crediti d’imposta la cui indicazione, pur obbligatoria per espressa disposizione di legge, non è prevista a pena di decadenza.

E se il taglio non dovesse convincere, dividiamo la dichiarazione dei redditi in due tronconi. Una parte, quella finalizzata alla liquidazione delle imposte, composta da poche pagine, di semplice compilazione, con termine di trasmissione anticipato. La seconda parte, prettamente descrittiva, nella quale indicare le informazioni, davvero essenziali, con invio ritardato.
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