16 novembre 2020

Covid-19: nuovi cambi di colore per le regioni italiane a partire dal 15 novembre

Autore: Barbara Garbelli
In seguito alle ultime analisi dei dati epidemiologici raccolti, relativi alla diffusione dell'epidemia e al calcolo dell'indice di trasmissibilità (Rt) relativo ai vari territori, Roberto Speranza, in data 13 novembre 2020, ha firmato una nuova ordinanza con la quale sono stati modificati i colori, e quindi gli scenari di rischio di appartenenza, per alcune regioni.

In particolare Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche, precedentemente di colore giallo e quindi con criticità moderata, secondo quanto previsto dal Dpcm del 6 novembre 2020, entrano ora a far parte dell'area arancione, mentre Campania e Toscana, precedentemente di colore arancione, diventano rosse. La ripartizione aggiornata risulta quindi essere la seguente:
  • area gialla: Lazio, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Veneto
  • area arancione: Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Liguria, Puglia, Sicilia, Umbria

area rossa: Calabria, Campania, Lombardia, Piemonte, Toscana, Valle d'Aosta, Provincia Autonoma di Bolzano.

Al fine di evitare il "declassamento" alla zona arancione, i governatori delle regioni Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia, rispettivamente Stefano Bonaccini, Luca Zaia e Massimiliano Fedriga, avevano deciso di concordare una stretta autonoma alle restrizioni, ma questo non è bastato as Emilia e Friuli per mantenere il colore giallo, infatti, dopo soli due giorni, il ministro della salute Speranza ha comunque cambiato colore a queste due regioni.

Come sappiamo, ad ogni colore (giallo, arancione e rosso) sono associate differenti misure restrittive in funzione dei diversi scenari di rischio, finalizzate al contenimento della diffusione del virus; per le regioni che hanno cambiato colore, entreranno quindi in vigore misure più restrittive a partire dal giorni 15 novembre 2020. Nel dettaglio, per le regioni Rosse con rischio elevato, fino al 3 dicembre saranno valide le seguenti misure:
  • divieto di entrata ed uscita dal proprio Comune di residenza e dalla propria Regione di appartenenza (se non per motivi di urgenza, salute, lavoro), con obbligo di autocertificazione in caso di spostamenti;
  • chiusura 7 giorni su 7 delle attività non essenziali e dei negozi al dettaglio chiusi (ad eccezione di farmacie, supermercati, edicole, beni essenziali);
  • chiusura dei centri estetici (aperti invece i parrucchieri);
  • sospensione per le attività dei servizi di ristorazione 7 giorni su 7 (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie)
  • attività scolastiche e didattiche da svolgere esclusivamente con modalità a distanza a partire dalla seconda media;
  • sospensione della frequenza delle attività formative e curriculari delle Università;
  • adozione dello smart working nel pubblico, ad eccezione delle attività che richiedono necessariamente tale presenza;
  • asporto sempre consentito fino alle 22 nell'area intorno alla propria abitazione;
  • riduzione del trasporto pubblico al 50% (salvo quello scolastico)- chiusura di palestre, cinema, terme, teatri, sale scommesse, bingo.

Per le Regioni considerate zone arancioni le restrizioni sono lievemente meno severe, in particolare è previsto quanto segue:
  • coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino;
  • chiusura 7 giorni su 7 per bar, ristoranti, gelaterie, pasticcerie 7 giorni su 7, con possibilità di asperto fino alle ore 22 o consegna a domicilio senza limiti di orario:
  • chiusura dei centri commerciali nei weekend e nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione di farmacie, parafarmacie, generi alimentari, tabaccherie ed edicole interni);
  • chiusura per musei e mostre;
  • riduzione al 50% per il trasporto pubblico;
  • chiusura per palestre, piscine, teatri, cinema, terme (rimangono aperti i centri sportivi).

A tali restrizioni, per l'Emilia Romagna si aggiungono poi le regole introdotte con l'ordinanza firmata da Stefano Bonaccini.

A tali regole corrispondono pesanti sanzioni in caso di mancato rispetto, in particolare è prevista una multa da 280 euro fino a 560 euro, nella misura massima, per chi non rispetta il coprifuoco, con multa aumentata in caso di più violazioni ravvicinate, per chi non rispetta le chiusure imposte è prevista la chiusura del locale, oltre ovviamente alla sanzione amministrativa, infine è previsto l'arresto fino a 6 mesi per chi viola quarantena o isolamento, con conseguenze penali.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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