martedì, 29 aprile 2025

10 aprile 2025

Dazi, passo indietro di Trump: sospesi per 90 giorni

Tensione con Pechino, esclusa dalla tregua commerciale. Wall Street e le borse europee festeggiano

Autore: Luciana Giampà
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Il presidente americano Donald Trump frena sui dazi e annuncia una pausa di 90 giorni per i Paesi che non hanno reagito al suo piano tariffario. Una decisione dettata dalla volontà di molte nazioni di seguire la strada del dialogo in modo da trovare un compromesso per tutte le parti coinvolte.

Unica eccezione per la Cina, per il paese asiatico, infatti, è confermato l’aumento dei dazi al 125%; una decisione dettata dalle contromisure adottate da Pechino che ha alzato le tariffe contro gli Stati Uniti al’84%.

Sospensione dei dazi: i motivi dietro la scelta di Trump

Pausa di 90 giorni e dazi a una base del 10% uguale per tutti i Paesi tranne che per la Cina. Ma cosa c’è dietro questa scelta di Trump che solo una settimana fa, durante il “Liberation day”, definiva i dazi come una rivalsa per gli Stati Uniti?

Durante l’annuncio dei dazi, Trump aveva denunciato uno squilibrio negli interscambi con gli altri Paesi, inclusi i partner commerciali, la risposta delle 75 nazioni colpite non si è fatta attendere, se da una parte si dicevano pronte a imporre delle contromisure, dall’altra tutte erano d’accordo a seguire la strada del dialogo per cercare un compromesso.

Proprio la volontà di dialogare e contrattare, ha spinto il presidente americano a revocare le tariffe e ad applicare un dazio reciproco sostanzialmente abbassato al 10%, queste le dichiarazioni del presidente americano. La pausa, quindi, è stata concessa ai Paesi che non hanno deciso rappresaglie, ha sottolineato Trump in una successiva conferenza stampa, ammettendo di aver agito anche perché la gente stava iniziando a spaventarsi. Inoltre, ha auspicato ad “accordi giusti” con molte nazioni, tra cui anche l’Unione Europea e, nonostante la situazione delicata, non esclude un accordo con la Cina.

Lo scontro con Pechino

Botta e risposta tra Stati Uniti e Cina: la pace sembra più lontana che mai. Trump alza i dazi al 125% dopo che Pechino aveva risposto ai dazi con un innalzamento delle tariffe all’84%.Tuttavia, la Cina non si è mai nascosta dichiarando di avere i mezzi a disposizione per le contromisure e dicendosi pronta a battersi fino in fondo. Per negoziare, secondo Pechino, è necessario che gli Stati Uniti adottino un atteggiamento ispirato a eguaglianza, rispetto e mutuo beneficio. Nel frattempo, ha lanciato nuovi ricorsi contro Washington alla Wto e imposto ulteriori limiti contro le aziende americane, mettendone ben undici nella “lista nera”.

Tuttavia, il presidente americano non esclude un accordo con la Cina, anche se al momento sembra difficile trovare un modo per contrattare.

Wall Street vola: effetto sospensione dazi

Sprizza Wall Street dopo le nuove dichiarazioni di Trump sulla sospensione dei dazi, impennata anche dei prezzi del petrolio. Vola Piazza Affari in avvio con l’indice Ftse Mib che sale del 7,6% e gli investitori che tornano ad acquistare i titoli oggetto di furiose vendite nelle scorse sedute. In salita anche le borse europee con Londra che sale del 5,8%, Parigi del 6,6% e Francoforte del 7,8%.

La reazione di Giorgetti: no alla frenesia

Sullo stop dei dazi, è intervenuto anche il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, al termine del Consiglio dei Ministri di ieri sera, affermando che apprezza la decisione di Trump ma sottolinea l’importanza di farsi prendere dalla frenesia. Bisogna capire gli impatti diretti e ragionare a mente fredda per trovare delle soluzioni efficaci; queste le sue parole.
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