Finto divorzio per evadere il Fisco, occhio ai social
I coniugi avevano inscenato il divorzio per evitare una cartella esattoriale ma le prove raccolte sui social media hanno svelato la frode
Autore: Luciana Giampà
Sono milioni i contribuenti italiani che evadono il Fisco ma c’è chi cerca di farlo con degli escamotage che potremmo definire sicuramente originali e curiosi; è il caso di due coniugi che hanno messo in scena una finta separazione per fermare una cartella esattoriale.
Potrebbe sembrare l’inizio di un film o di un libro e invece no, quella che vi stiamo per raccontare è una vicenda realmente accaduta, e sì, avete capito bene, una coppia ha finto un divorzio per cercare di risolvere i problemi con il Fisco. Si tratta di un caso che è stato oggetto di una sentenza della Corte di Cassazione che ha condannato la coppia che per quanto, apparentemente, ingegnosa, è stata tradita dai social.
La sentenza
I social e, in particolare, le foto di viaggi e i commenti postati su Facebook da quelli che dovevano essere due ex coniugi sono stati definiti dalla Cassazione la prova della “natura fraudolenta della separazione e del successivo divorzio” che ha portato alla condanna del marito a due anni e della moglie ad un anno e mezzo. La coppia è stata accusata dei reati di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice.
La vicenda
L’Agenzia delle Entrate aveva mandato una notifica di avviso di accertamento all’imputato, una richiesta di 473.559€ e un secondo avviso da 213.339€, per un totale di 700 mila euro. Dopo appena un mese dalla notifica dell’avviso, il marito aveva preso una casa in affitto per dare prova del divorzio; da qui i primi dubbi degli inquirenti. Inoltre, l’imputato dopo aver ricevuto il primo avviso, nonostante fosse titolare di un cospicuo patrimonio mobiliare e immobiliare, con il quale avrebbe potuto far fronte al pagamento almeno del primo debito erariale, come riportato negli atti ufficiali, si è spogliato di tutti i suoi beni, ha intestato la sua Porsche Cayenne alla suocera e ha trasferito le quote della sua casa alla moglie.
La prova schiacciante dei social
La procura non ha avuto bisogno di molto tempo per mettere insieme i pezzi del puzzle, molti degli indizi, infatti, sono stati forniti proprio dai social. In primis, nessun dubbio sul fatto che i due continuassero a vivere insieme. I post su Facebook e i commenti sono stati la prova schiacciante, lui definiva ex moglie la donna sul proprio profilo ma poi si contraddiceva nei commenti. Inoltre, dei commenti come per esempio “bella cognatina” postato dalla sorella dell’imputato sotto una foto del fratello e della moglie insieme, hanno dimostrato il costante mantenimento di comuni relazioni amicali e familiari, si legge nella sentenza. Tra l’altro, l’uomo postava anche foto dell’auto che teoricamente aveva intestato alla suocera; elementi definiti univoci nel senso dell’utilizzo esclusivo della vettura per la sua attività professionale, tanto da riprodurvi sopra il logo della propria agenzia immobiliare ed il proprio nome, rende noto la sentenza. Inoltre, continuava a pagarne le spese e la polizia lo ha fotografato mentre la utilizzava
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