5 marzo 2021

LifeGAte: la campagna di crowdfunding di cui tutti parlano

Autore: Marcella Loporchio
Siamo arrivati al secondo round per una campagna di equity crowdfunding che già l’anno scorso ha fatto parlare di sé. Mi sto riferendo a LifeGate che ha come testimonial Marco Montemagno e che è diventata la “prima public company italiana per lo sviluppo sostenibile”. Un caso da analizzare sia per il modello ma anche per le opportunità che uno strumento come l’equity crowdfunding può offrire.

Vado in ordine. Avevano lanciato una prima campagna a Novembre 2020, nella ricorrenza dei 20 anni dell’azienda, con un goal di 200mila euro, il tutto rivolto alla sostenibilità e al coinvolgimento di numerosi testimonial che hanno dato il loro supporto al progetto, in primis proprio Marco Montemagno che da subito “ci ha messo la faccia” credendo nell’idea e nella sua funzione. Con il primo goal raggiunto i soldi sono stati destinati, tra le altre iniziative anche a LifeGateWAy il primo ecosistema dedicato alle startup innovative e sostenibili. Al centro di tutto la cultura organizzativa aziendale basata su diversificazione di prodotti: dall’editoria alla consulenza e i servizi alle imprese fino all’ideazione e sviluppo di progetti di sostenibilità con fornitura di energia 100% proveniente da fonti rinnovabili “Made in ITaly”. In questo modo, grazie anche alla radio, il web e i social, sono riusciti a coinvolgere 5milioni di persone e oltre 5000 aziende tutte pronte e volte allo sviluppo sostenibile non solo a parole ma con i fatti.

La campagna è partita quindi analizzando e valutando le esigenze delle persone, di ogni generazione e soprattutto la disponibilità a spendere di più per l’acquisto di prodotti sostenibili. Il cambiamento degli stili di vita e la voglia di creare “valore” sono state delle leve fondamentali anche per il successo della primo exit. Ma non si sono fermati qui, ed hanno deciso che avendo raggiunto e superato il minimo previsto (196.250 a fronte di una valutazione pre money di 15486.062 e un capitale sociale di 6.656.260€), di voler rilanciare e puntare ad un obiettivo di 2.500.000€ con una quota societaria distribuita che passa dal 1.25% al 13.90% e considerando l’investimento minimo sempre di 200 euro.

La bellezza di questa campagna, che come detto ha nei testimonial e nella sua comunicazione vincente, oltre alla sostenibilità logicamente, i suoi punti di forza, ha reso tutto questo anche esplicito nelle ricompense perché gli investitori non solo diventeranno soci di LifegateSpa ma contribuiranno alla tutela della foresta amazzonica brasiliana (riporto quanto scritto sulla loro pagina “a titolo meramente esemplificativo: un investimento di 200 euro, darà diritto ad azioni della società LifeGate SpA per un valore di 200euro + la tutela di 200mq di foreste”).

Quindi nel loro sviluppo industriale, ora più che mai, ci sono l’acceleratore di startup, la piattaforma ed i servizi di formazione alle aziende, il network ed i servizi di consulenza il tutto supportato da un team giovane, ben strutturato e capace di grandi cose. Continueremo a sentirne parlare!
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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