Centinaia di blackout in tutta Italia lasciano al buio migliaia di famiglie e aziende. Noi proviamo a far luce sui rimborsi o indennizzi che si possono ottenere in questi casi.
Le cause dei continui blackout - Quando le temperature esterne raggiungono i livelli di questi giorni, anche le infrastrutture elettriche sottoposte a severi cicli di stress, entrano in crisi. La gente, infatti, utilizzando contemporaneamente i condizionatori aumenta la domanda di energia elettrica sulla rete in modo esponenziale, che se non perfettamente controbilanciata dall'offerta delle centrali elettriche, provoca quell’instabilità che si traduce nei blackout estesi e continui che stiamo vivendo.
Nella maggior parte dei casi, le cause dei blackout sono da ricercarsi nella qualità della rete, alcune volte proprio troppo vecchia e mal mantenuta, altre volte semplicemente non adeguata ai repentini cambiamenti climatici.
Al nord Italia gli allagamenti per i temporali fortissimi e le tempeste, fanno saltare le centraline collocate troppo in basso nella rete, mentre al sud Italia, l’innalzamento delle temperature, che raggiungono quasi i 50 gradi, surriscaldano i cavi elettrici collocati troppo vicini al manto stradale che vanno in tilt.
Blackout: le città più colpite - A Milano, nel solo mese di giugno, si sono verificate 462 interruzioni di erogazione di energia elettrica, a Napoli le linee sono andate in tilt interrompendo le forniture di elettricità, negozi e imprese sono stati costretti a chiudere in anticipo subendo gravi danni. Nella provincia sono rimasti senza energia anche per tre giorni consecutivi. Sono stati segnalati casi in tante città italiane, in alcune la corrente è mancata anche per 30 ore consecutive. A Palermo e Catania, si registrano interruzioni e blackout continui che stanno mettendo a dura prova le città. La regione più colpita è proprio la Sicilia, con continue sospensioni delle forniture energetiche su tutto il territorio regionale.
Proprio negli ultimi giorni, tra lavori programmati e interruzioni improvvise di energia, i blackout sul territorio italiano sono centinaia al giorno.
Che cos’è il rimborso per i casi di blackout? - Il rimborso per i blackout è un indennizzo che spetta ai cittadini titolari di un’utenza per la fornitura di energia elettrica in caso di sospensione della corrente per almeno 8 ore continuative.
Il rimborso è emesso da ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) ed erogato agli aventi diritto automaticamente in bolletta, sotto forma di detrazione forfettaria, mediante il proprio distributore. Nel mercato libero, il distributore di energia elettrica corrisponderà le risorse al venditore che, concretamente, li accrediterà al cliente finale. Nel mercato tutelato, ARERA provvederà ad accreditare le risorse agli utenti.
I cittadini o le imprese possono ottenere l’indennizzo per i blackout in misure variabili a seconda di parametri specifici e secondo differenti modulazioni.
In linea generale, i rimborsi hanno un importo che varia da 30 a 300 euro per le famiglie e fino a 6.000 euro per le imprese.
Scopriamo insieme come si applica l’indennizzo secondo le regole stabilite dalla Delibera ARERA 172 del 2007, sia per le famiglie che per le aziende.
Parametri per rimborsi alle famiglie - Per le interruzioni di energia elettrica senza preavviso per le famiglie, ARERA ha disposto che gli importi vengano definiti in base alla tipologia territoriale, distinta in tre “gradi di concentrazione”:
- le grandi città o ad “alta concentrazione”, che interessa i Comuni con più di 50.000 abitanti, con una durata minima del disservizio pari alle 12 ore;
- i centri di media ampiezza o a “media concentrazione”, con i Comuni con popolazione compresa tra 5.000 e 50.000 abitanti, dove la durata minima di interruzione di corrente deve essere pari alle 8 ore;
- le aree rurali o a “bassa concentrazione”, con i Comuni con meno di 5.000 abitanti, dove la durata minima di interruzione deve essere pari alle 16 ore.
Per le interruzioni con preavviso, la durata del blackout da superare per ottenere il rimborso sarà di 8 ore.
Parametri per rimborsi alle imprese -Per le imprese le interruzioni senza preavviso seguono anche delle specifiche regole definite in base all’uso dell’energia elettrica:
- se connesse in bassa tensione, si applicano gli stessi parametri usati per le famiglie. Ovvero almeno 12 ore di stop nelle grandi città, 8 ore in quelle a “media concentrazione” e 16 ore nei Comuni a “bassa concentrazione”;
- se invece è connessa in media tensione, i parametri saranno rispettivamente di 4, 6 e 8 ore.
Anche nel caso delle imprese, per le interruzioni con preavviso, la durata del blackout da superare per ottenere il rimborso sarà di 8 ore.
Come vengono calcolati i rimborsi - Alle famiglie andranno 30 euro di rimborso, più altri 15 euro per ogni eventuale blocco di 4 ore di interruzione oltre i limiti specifici definiti. Fino a un massimo di 300 euro.
Alle imprese e ai piccoli consumatori con potenza inferiore o uguale a 100 kW, andranno 150 euro, più altri 75 euro ogni ulteriori 4 ore di interruzione, fino ad un massimo di 1.000 euro.
Alle imprese e ai piccoli consumatori con potenza superiore a 100 kW, andranno 2 euro per ogni kW, più 1 euro a KW ogni ulteriori 4 ore di interruzione, fino ad un massimo di 3.000 euro.
Infine, alle imprese con potenza superiore a 100 kW, allacciate in media tensione, andranno 1,5 euro per ogni kW, più 0,75 euro a kW per ogni ulteriori 2 ore di interruzione, fino ad un massimo di 6.000 euro.
Quando arrivano i rimborsi - I rimborsi sono automatici, saranno corrisposti come detrazioni nella prima bolletta emessa dopo 60 giorni dall’interruzione. Nel caso in cui la sospensione coinvolgesse più di 2 milioni di utenti, il termine passa da 60 a 210 giorni. Se un utente non dovesse ricevere il rimborso dovuto nei tempi stabiliti, può farne richiesta al distributore entro 6 mesi dal momento dell’interruzione. Il distributore, entro 3 mesi, ha l’obbligo di versarlo o di motivare l’eventuale rifiuto.
Specifichiamo che l’impresa distributrice non è tenuta al rimborso solo in un caso: quando il cliente non è in regola con i pagamenti.
In ogni caso, quando si resta senza corrente è bene segnalare subito il blackout al proprio distributore di energia elettrica in modo da capire di che tipo di guasto si tratti e quanto durerà approssimativamente, oltre che per avere una traccia scritta che aiuti a calcolare i tempi reali di interruzione dell’energia, criterio alla base dell’erogazione dell’indennizzo.
Questi indennizzi non precludono l'eventuale possibilità di avanzare una richiesta di risarcimento del danno nei casi in cui si verificano danneggiamenti a prodotti o elettrodomestici o impossibilità di poter svolgere l'attività lavorativa in caso anche di smart-working.
Risarcimento per i danni causati dal blackout - La sospensione dell’elettricità e anche gli sbalzi di tensione correlati al ripristino della corrente possono provocare danni concreti o guasti ad elettrodomestici vari o impedirci di lavorare.
In alcuni casi, al ripristino della corrente ci accorgiamo che un dispositivo elettronico non funziona più poiché solo danneggiato o completamente da sostituire, oppure che un frigo non funzioni più e la merce all’interno è da buttare e così via…
In generale quando subiamo un danno a seguito di un'interruzione di energia elettrica, dobbiamo prima di tutto inviare un reclamo al distributore.
Il reclamo dovrà essere inviato in forma scritta, via fax, per posta raccomandata o tramite mail, come previsto dalla società di distribuzione locale competente in quella zona.
Il distributore è tenuto a rispondere con una motivazione specifica.
Se il distributore non accoglie il reclamo sostenendo di non essere il responsabile del danno causato possiamo risolvere la questione attraverso una conciliazione.
Se la questione non viene risolta neanche in questo modo, un'altra soluzione è procedere per vie legali. In tal caso dobbiamo essere in grado di provare il nesso tra l'interruzione di corrente o lo sbalzo di tensione e il danno.