È stato delineato dal Ministero della Transizione ecologica il Piano italiano per il contenimento degli effetti del caro energia: il Regolamento mira a realizzare da subito risparmi utili, a livello europeo, preparandosi a eventuali nuove interruzioni delle forniture di gas dalla Russia. Tra le misure è prevista una riduzione di 1 grado per il riscaldamento degli edifici, da 17 con più o meno 2 gradi di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili, da 19 con più o meno 2 gradi di tolleranza per tutti gli altri edifici. I limiti, che riguardano anche il periodo di accensione posticipando di 8 giorni la data di inizio, di un’ora per le durate giornaliere, e anticipando di 7 giorni la data di fine esercizio, non riguarderanno invece gli ospedali e le case di ricovero, riconosciute come “utenze sensibili”.
Contenere i consumi in vista dell’inverno - Nell’ormai vicino inverno 2022-2023 l’obiettivo è quello di rispondere alle richieste Ue di riduzione dei consumi, attuando misure di contenimento da integrare al piano di diversificazione dei rifornimenti di gas, già messo in atto dal governo, per mantenere adeguati standard di sicurezza e preservare le riserve disponibili, almeno finché non sarà raggiunto lo stoccaggio completo e non saranno pienamente operativi i nuovi canali di importazione di gas, non solo naturale ma anche quello naturale liquefatto.
Già dal primo settembre il livello di riempimento degli stoccaggi ha toccato la soglia di circa l’83%, in linea con l’obiettivo del 90%, anzi, persino superiore, fondamentale per disporre di margini di sicurezza del sistema gas e affrontare senza rischi il prossimo inverno.
Considerando la massimizzazione della produzione di energia elettrica da combustibili diversi dal gas, circa 3,2 miliardi di Smc di gas, si stima che l’impatto di queste misure porterà a un potenziale di circa 5,3 miliardi di metri cubi di gas. A questi valori, sottolinea il Mite, si aggiungono le misure comportamentali da promuovere attraverso campagne di sensibilizzazione degli utenti, per un comportamento più virtuoso nei consumi.
Le misure comportamentali a costo zero -Una maggiore consapevolezza dei consumatori è infatti incisiva non solo sul contenimento della domanda di gas, e dunque sui costi in bolletta degli utenti, ma anche sulle politiche di decarbonizzazione. Tra questi, la riduzione della temperatura e della durata delle docce, l’abbassamento del fuoco dopo l’ebollizione e la riduzione del tempo di accensione del forno, l’utilizzo di lavastoviglie e lavatrice a pieno carico, il distacco della spina di alimentazione della lavatrice quando non in funzione, lo spegnimento o l’inserimento della funzione a basso consumo del frigorifero quando in vacanza, non lasciare in stand by TV, decoder, DVD, la riduzione delle ore di accensione delle lampadine. Misure a costo zero per ognuno di noi, che potrebbero però portare a un risparmio, secondo le stime Enea, fino a 2,7 Smc di gas.
Le misure che richiedono investimenti - Ai risparmi da raggiungere con queste misure a costo zero sarà possibile aggiungere quelli da conseguire tramite misure comportamentali che richiedono investimenti, non necessariamente ingenti, da parte degli utenti. Per esempio, il Mite consiglia di sostituire elettrodomestici a più elevato consumo con quelli più efficienti, piuttosto che la sostituzione di climatizzatori, installazione di nuove pompe di calore elettriche in sostituzione delle vecchie caldaie a gas, installazione di pannelli solari termici per produrre acqua calda, o la sostituzione delle lampadine tradizionali con quelle a led. Accorgimenti con un impatto pari a 200 milioni di Smc, a fronte di un potenziale superiore a 1 miliardo di Smc.
Misure ad hoc per le imprese -Un quadro generale di attenzione alle tematiche energetiche che richiede una presa di consapevolezza nei consumi e nella quotidianità, da unire agli sforzi ea gli impegni istituzionali per fronteggiare la crisi elettrica. Il Piano è certo il risultato di una prima previsione di misure di contenimento, che potranno essere integrate con quelle di riduzione dei settori industriali, in particolare energivori. Proprio per questo, il Mite segnala inoltre l’inizio di un confronto attivo con Confindustria per definire contenuti e modalità di attuazione di misure ad hoc, mediante questionari per le imprese interessate, per determinare il potenziale di riduzione dei consumi, sia su base volontaria sia su base incentivata.