Da anni si discute se lasciare per sempre l’ora legale o continuare ad alternare l’ora solare, cioè quella che segue il naturale sorgere del sole, con l’ora legale, cioè quella che si ottiene spostando avanti le lancette dell'orologio.
Il dibattito nasce dal fatto che il cambio dell'ora permetterebbe di risparmiare energia, contro, secondo alcuni studi, un potenziale impatto sulla salute.
Cambiare ora: a che punto siamo in europea - Il parlamento Europeo, dopo una consultazione pubblica avvenuta tra luglio e agosto 2018 (e l'84% dei voti a favore), ha approvato l'abolizione dell'obbligo dell’ora legale per i vari Paesi. Ogni Stato, avrebbe dovuto decidere in autonomia entro la fine del 2021 se adottare per sempre l'ora legale o quella solare. Ma al momento nessuno dei paesi dell'unione ha legiferato in merito.
E così in Italia, anche questo autunno, abbiamo tutti dovuto spostare le lancette un’ora indietro con la conseguenza di un’ora di luce in meno. Un’ora di luce in meno fino al successivo cambio d'ora, dalla solare alla legale, che scatterà l'ultimo fine settimana di marzo 2024. In quell'occasione bisognerà spostare invece avanti di un’ora le lancette degli orologi.
Cos’è l’ora legale? - l’ora legale è la diffusa convenzione internazionale di spostare avanti di un’ora le lancette degli orologi di uno Stato, per sfruttare meglio l'irradiazione del sole durante il periodo primaverile-estivo. Lo scopo è quello di consentire un risparmio energetico grazie al minore utilizzo dell'illuminazione elettrica.
Questa pratica risale al 1916, fu ufficializzata dalla Camera dei Comuni, nel Regno Unito, e a seguire in altri paesi, compresa l’Italia, durante la Prima Guerra Mondiale. In Italia è stata poi abolita più volte, per tornare definitivamente nel maggio 1966.
I vantaggi dell’ora legale - Spostare in avanti di un’ora il tempo, significa ritardare l’utilizzo della luce artificiale nei periodi in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. In tal senso, i mesi che segnano il maggior risparmio energetico sono aprile e ottobre.
Facciamo un esempio: in Italia se con l'ora solare, il sole nei mesi estivi sorgerebbe alle 4.30 del mattino e tramonterebbe alle 20, con l’ora legale, il periodo di luce tra alba e tramonto andrebbe dalle 5.30 alle 21. È ovvio che un’ora di luce tra le 4.30 e le 5.30 è meno utile di un’ora di luce tra le 20 e le 21. Questo spostamento permette, ad esempio, di accendere le luci alla sera un’ora più tardi con un conseguente risparmio sui consumi di energia elettrica.
I benefici dell'ora legale riguardano anche l'ambiente e la salute: il minor consumo elettrico consente di evitare emissioni di CO2 in atmosfera per circa 180 mila tonnellate annue. Si respira meglio e avere più ore di luce a disposizione offre l’opportunità di stare più ore al sole e all’aperto.
Quanto si risparmia con l’ora legale? - Dal 2004 al 2023, in 19 anni, secondo l'analisi di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, si sono risparmiati 11,3 miliardi di Kwh pari a circa 2,1 miliardi di euro.
In particolare, nel 2023, nei 7 mesi di ora legale (da aprile a ottobre) il risparmio di energia elettrica è stato di 370 milioni di Kwh. È come se, spostando avanti le lancette, 140 mila famiglie italiane non avessero pagato per un anno le bollette. Se vogliamo fare un calcolo, questo risparmio di energia equivale a un risparmio economico di circa 90 milioni di euro (considerando il costo Arera per Kilowattora medio per il 'cliente domestico tipo in tutela' di 24,5 centesimi di euro al lordo delle imposte) solo nei primi 7 mesi dell’anno.
Gli svantaggi dell’ora legale – È vero che i risparmi energetici ed economici sono al primo posto, ma non sono da tralasciare le conseguenze sulla salute. Molti studi a favore del mantenimento dell’ora solare, sostengono che accettando per sempre l’ora legale andremo ad alterare il nostro ritmo circadiano, l'orologio interno che regola molte funzioni cicliche del nostro corpo. Ad esempio, potrebbe essere compromessa la produzione di melatonina.
Secondo alcuni studi, inoltre, l'ora persa, aggiungerebbe stress a stress, e aumenterebbe il rischio di attacchi cardiaci.
Inoltre, meno sonno, o sonno disturbato, significa anche perdita di concentrazione e di produttività al lavoro.
Altro dato curioso è che sembra che gli incidenti mortali diminuiscano nel periodo in cui è in vigore l'ora legale, in primavera, estate e inizio autunno, probabilmente perché c'è più luce quando la gente è in strada al ritorno dal lavoro.
E infine, uno studio sul Journal of Applied Psychology del 2012 ha rivelato che con l'ora legale c'è un aumento della quantità di tempo che le persone perdono a navigare su siti che niente hanno a che fare con il lavoro.
Sono queste motivazioni sufficienti per farci scegliere se abolire o meno, l’ora legale?
In quali paesi è presente l’ora legale- Ad oggi solo il 40% del mondo utilizza l’ora legale. In passato, oltre 140 Stati in tutto il mondo l’hanno adoperata ma poi hanno iniziato a guardare all’ora legale come un qualcosa di retrogrado e non certo utile, oggi, con i nostri tempi di lavoro completamente differenti dal passato quando questa legge fu istituita. E ne hanno fatto a meno. Al momento, ancora, tutti i Paesi dell’unione Europea e molti stati europei non membri, passano due volte l’anno dall’ora legale a quella solare e viceversa.
Ad aver abolito l’ora legale sono: Giordania, Iran e Siria, Arizona e Hawaii. Gli Stati Uniti e il Nord America, nonostante stiano valutando l’addio a questa pratica continuano a ripeterla ogni anno.
Poi ci sono le province canadesi Saskatchewan e Yukon, Argentina, Paraguay, Cuba, Haiti, Levante, Nuova Zelanda e parti dell’australia, che hanno adottato l’ora legale permanente.
Conclusioni– Ci domandiamo se sia davvero la scelta giusta continuare ad alternare ora legale e ora solare oppure se ci converrebbe di più scegliere di tenere l'ora legale tutto l'anno, soprattutto in questo periodo di prezzi dell'energia alle stelle. Su Change.org c’è una petizione promossa dalla Società italiana di medicina ambientale e da Consumerismo no profit, per chiedere alla Commissione europea, al Parlamento europeo e al governo italiano di estendere l'ora legale a tutti i mesi dell'anno, proprio per i benefici legati al risparmio energetico ed economico.