All’unanimità, ma con un giorno in più del previsto, è stato approvato il testo finale del Global Stocktake che per la prima volta impone uno stop ai combustibili fossili con giustizia ed equità come dice il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres.
Cos’è la COP 28 - COP significa conferenza delle parti ("conference of the parties") della convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC). COP 28 è appunto la 28ª conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.
Nel 1992 a Rio de Janeiro in Brasile, il Summit della Terra pone un obiettivo chiaro: bisogna stabilizzare le concentrazioni di gas serra in atmosfera a un livello sufficientemente basso da prevenire danni al clima. E per farlo si stabilisce la necessità di organizzare una conferenza ogni anno, per decidere quali azioni intraprendere per affrontare la crisi climatica.
Nasce così la storia delle COP, le conferenze sul clima cominciano proprio con la creazione della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, l’acronimo è UNFCCC. La prima COP (COP 1) si svolgerà poi a Berlino nel 1995.
Sono passati 28 anni da quando i governi si sono incontrati per la prima volta. Da allora per negoziare patti, accordi, protocolli e azioni comuni sul clima è stato “bucato” solo un anno, il 2021, l’anno della pandemia.
COP 28 a Dubai - La COP 28 del 2023 si è svolta negli Emirati Arabi, a Dubai, nei giorni scorsi (dal 30 novembre al 12 dicembre 2023) chiudendo i lavori un giorno dopo a quello previsto e con una decisione storica: il 13 dicembre 2023, dopo due settimane di negoziati, i 198 delegati delle Nazioni hanno approvato all'unanimità la quinta iterazione del testo del Global Stocktake, adottato senza obiezioni durante la plenaria di chiusura e subito seguito da un'ovazione di applausi durata ben tre minuti. Nel testo vengono riportati gli accordi per triplicare le energie rinnovabili e raddoppiare l'efficienza energetica, e per la prima volta nella storia si fa esplicito riferimento all'abbandono dei combustibili fossili per raggiungere gli obiettivi fissati per il 2030 di limitare il riscaldamento del pianeta ben al di sotto dei due gradi celsius e al massimo fino a 1,5.
Che cos'è il global Stocktake - Il Global Stocktake letteralmente è un “inventario globale” che consente ai Paesi e alle parti interessate di vedere quali sono i progressi ottenuti verso il raggiungimento degli obiettivi dell'Accordo di Parigi del 2015 sui cambiamenti climatici e al contrario se non ci sono progressi. In questo modo i vari Paesi possono rimodulare o ricalibrare i programmi di azione che devono presentare ogni 5 anni. In questo senso, il Global Stocktake è il principale strumento per realizzare concretamente l'obiettivo stabilito dall'Accordo di Parigi: contenere il riscaldamento globale sotto la soglia di sicurezza di +2 °C (e possibilmente +1,5 °C) rispetto all'epoca pre-industriale.
Le 8 fasi del global Stocktake - La COP 28 chiede alle Parti in modo chiaro e forte, ma anche equo e giusto, di seguire 8 fasi per arrivare a raggiungere gli obiettivi del 2030:
- triplicare la capacità di energia rinnovabile a livello globale e raddoppiare il tasso medio annuo globale di miglioramenti dell'efficienza energetica entro il 2030;
- accelerare gli sforzi verso l'eliminazione graduale dell'energia prodotta dal carbone;
- accelerare gli sforzi a livello globale verso sistemi energetici a zero emissioni nette, utilizzando combustibili a zero o basse emissioni di carbonio ben prima o entro la metà del secolo;
- abbandonare (transition away) i combustibili fossili nei sistemi energetici in modo giusto, ordinato ed equo, accelerando l'azione in questo decennio critico, in modo da raggiungere emissioni zero entro il 2050;
- accelerare le tecnologie a zero e basse emissioni, tra cui le energie rinnovabili, il nucleare, le tecnologie di abbattimento e rimozione come la cattura, l'utilizzo e lo stoccaggio del carbonio, in particolare nei settori difficili da abbattere, e la produzione di idrogeno a basse emissioni di carbonio;
- abbattere le emissioni diverse dalla CO2 a livello globale, comprese in particolare le emissioni di metano, entro il 2030;
- accelerare la riduzione delle emissioni derivanti dal trasporto stradale impiegando varie modalità, anche attraverso lo sviluppo delle infrastrutture e la rapida diffusione di veicoli a zero e basse emissioni;
- eliminare i sussidi inefficienti ai combustibili fossili che non affrontano la povertà energetica o le semplici transizioni.
Traguardi - A fronte di questo importante traguardo raggiunto rispetto alla necessità improrogabile di transitare verso le energie pulite, è stata tralasciata la questione “transizione nei paesi del Sud del mondo”, come possono attuarla senza traumi, e senza scompensi socio-economici.
Comunque traguardo positivo, questo raggiunto a Dubai, che lascia ben sperare se si pensa che il presidente della COP 28 era Sultan Al Jaber, amministratore delegato della compagnia petrolifera di Stato degli Emirati Arabi Uniti.