16 novembre 2024

Tax Gap 2024, il rapporto sull’evasione fiscale in Italia

Autore: Rossella Murica
È stata pubblicata, in continuità con le edizioni precedenti, la “Relazione sull’economia non osservata – 2024” prevista dall’art. 10-bis.1 c. 3 Legge 31 dicembre 2009, n. 196, la quale, rispondendo alle necessità informative implicite nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, si pone l’ambizioso obiettivo di descrivere la stima sull’andamento del Tax Gap - fiscale e contributivo - e i dati relativi all’economia non osservata (NOE) del passato quadriennio 2018-2021.

La relazione, aggiornata al 2024, tiene in considerazione ai fini dell’analisi, la crescita dell’economia sommersa nell’anno 2021 pari a 173.781 milioni di Euro (contro i 157.346 del 2020): la relazione fa emergere come, rispetto al 2020 pandemico, nell’anno oggetto di analisi è aumentato il sommerso economico ovvero quelle attività che sono volontariamente celate alle autorità fiscali, previdenziali e statistiche. Esso è generato da dichiarazioni non corrette del fatturato e/o dei costi delle unità produttive (in modo da generare una sotto-dichiarazione del valore aggiunto) e dell’input di lavoro impiegato nei processi produttivi (ovvero l’utilizzo di lavoro irregolare).

Quanto al Tax Gap complessivo, tributario e contributivo - il quale misura le mancate entrate tributarie a causa del mancato adempimento degli obblighi di dichiarazione e versamento delle principali imposte e dei contributi - risulta pari a 82,4 miliardi di Euro (con una riduzione di 3,2 miliardi di euro rispetto al 2020) di cui circa 72 miliardi di minori entrate tributarie (per IRPEF, IRES, IRAP, accise, canone Rai e imposta sulle locazioni). Le minori entrate contributive ammontano invece a circa 10 miliardi di Euro.
In particolare, emerge che il ricorso al lavoro non regolare da parte di imprese e famiglie è una caratteristica strutturale del mercato del lavoro italiano: nel 2021 le unità di lavoro a tempo pieno in condizione di non regolarità si attestano a 2 milioni 990 mila, con un modesto incremento rispetto al 2020, allorché avevano registrato una flessione del 18,6% rispetto al precedente 2019.

In tale contesto, una particolare attenzione viene riservata dalla Polizia Tributaria alle illecite esternalizzazioni di manodopera volte ad attuare un decentramento produttivo a basso costo. Ci si riferisce, in particolare, ai fittizi contratti d’appalto che dissimulano somministrazioni di personale non autorizzato attraverso “imprese serbatoio”: tipiche “società cartiere”, prive di struttura organizzativa, con rappresentanza legale in capo a soggetti prestanome e caratterizzate da mancato assolvimento di obblighi contabili e fiscali.

I livelli e gli andamenti dell’evasione dipendono da un complesso insieme di fattori, tra i quali rivestono un’importanza fondamentale le strategie di prevenzione e contrasto dell’evasione definite ed attuate dalle Pubbliche amministrazioni: già nel 2023 sono state messe in atto procedure di rafforzamento della compliance, al fine di aumentare l’adempimento spontaneo.

Particolare attenzione è stata inoltre riservata alle attività di semplificazione e riduzione degli adempimenti a carico dei contribuenti, con particolare focalizzazione nella gestione telematica degli stessi; oltre alla “dichiarazione precompilata”, dal 2023, è stata resa possibile la registrazione online dei preliminari di compravendita.

Gli indirizzi del triennio 2024-2026 prevedono un comportamento più proattivo da parte della Guardia di finanza con il fine di orientare la propria azione sui fenomeni di illegalità economico-finanziaria maggiormente lesivi per il bilancio dell’Unione europea, dello Stato, delle Regioni e degli Enti locali, coerentemente con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) nonché con il peculiare impiego di una forza di polizia investigativa di stampo internazionale.
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