Il Comitato Pari Opportunità del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC), ha emanato le Linee guida al Bilancio di Genere, uno strumento operativo per supportare i Comitati Pari Opportunità (CPO) degli Ordini territoriali della categoria, nella stesura del Gender Budget. Le stesse, rappresentano un modello su cui fondare la costruzione del documento che ciascun Ordine sarà chiamato a formulare. Esse contengono i contenuti informativi minimi che devono essere inseriti in ogni Bilancio di Genere, lasciando liberi i singoli CPO di ampliare ed approfondire l’analisi in base a specifiche esigenze.
Le linee guida costituiscono una fonte indicativa, ma non necessariamente esaustiva, a cui gli Ordini territoriali debbano far riferimento, considerandole, quindi, come pilastri fondanti nella stesura dei lavori. Al contempo, potrà essere richiesta un’opportuna implementazione delle informazioni, laddove le singole circostanze degli Ordini territoriali lo rendessero necessario.
Esse sono redatte schematicamente e, per ciascun paragrafo, vi è un riassunto di quanto va in esso indicato, come contenuto informativo minimo e degli esempi pratici, con il fine di agevolare il più possibile i CPO locali.
Le linee guida - Nella premessa, viene spiegato cosa sia un Bilancio di Genere, quale sia il suo scopo e quali sono i suoi riferimenti normativi.
Si ricorda, sul punto, che la competenza esclusiva della redazione del Bilancio di Genere, è del Comitato Pari Opportunità e che, tale adempimento, non può essere assorbito o sostituito dal bilancio sociale o da altre forme di rendicontazione.
Viene, altresì, precisato che, il Bilancio di Genere, non dev’essere approvato dal Consiglio, cui si sottopone per presa visione, ma va presentato durante l’assemblea degli iscritti e pubblicato sul sito internet dell’Ordine. I commercialisti ricordano, inoltre, che la redazione del Bilancio di Genere, dev’essere predisposta annualmente dal Comitato Pari Opportunità territoriale e, a tal proposito, il Consiglio Nazionale invita i CPO che ancora non lo avessero fatto, a redigere il loro primo Bilancio di Genere a partire dal 2023 (anno 2023 presentato nel 2024).
Nelle linee guida sono proposti alcuni esempi di definizioni normative che possono essere integralmente riportate nei Bilanci di Genere dei singoli Ordini.
Dopo una premessa in cui vengono riportati i riferimenti normativi a livello nazionale europeo ed internazionale, le linee guida si soffermano sui contenuti informativi da inserire nel bilancio, ovvero:
- il Comitato Pari Opportunità;
- la rendicontazione dell’attività svolta;
- il metodo di redazione;
- l’analisi del contesto,
- il divario retributivo-focus sul Gender Pay Gap;
- il sondaggio (paragrafo facoltativo dedicato ai risultati di un eventuale sondaggio, su cui saranno create specifiche linee guida dal CPO Nazionale);
- ulteriori analisi facoltative (ad esempio, temi come la genitorialità, il bilanciamento lavoro/vita privata, lo smartworking, la disabilità, le molestie; ecc.);
- le conclusioni (derivanti dalle analisi esposte nel bilancio di genere e da queste si spiega la progettualità futura).
Nella stesura delle linee guida, il CPO dovrà indicare le attività che sono state intraprese durante l’anno e quelle che verranno avviate l’anno successivo, descrivendole sinteticamente.
Dovrà recuperare, inoltre, una serie d’informazioni e dati contenuti nell’Albo unico relativi agli iscritti, alle cariche istituzionali ed ai praticanti, nonché analizzare i dati forniti dalle Casse di previdenza relativi al volume d’affari in rapporto alla numerosità della popolazione degli iscritti e suddiviso per genere.
Per quanto concerne la rendicontazione dell’attività svolta durante l’anno, le linee guida precisano che, in maniera semplice, con un elenco o in forma tabellare, occorre indicare le attività che sono state intraprese dal Comitato Pari Opportunità durante l’anno, descrivendole sinteticamente.
È necessario indicare anche, in maniera meno puntuale e più generica, quali sono le attività che il CPO intende intraprendere nell’anno successivo.
In questo paragrafo, inoltre, occorre evidenziare se c’è stata assegnazione o meno di un budget da parte del Consiglio:
- in caso di risposta negativa, si deve riportare le motivazioni alla base della scelta del Consiglio per la non assegnazione del budget;
- in caso di assegnazione di budget da parte del Consiglio in misura inferiore rispetto a quanto richiesto dal Comitato Pari opportunità, dovranno essere riportate le motivazioni del Consiglio.
Il documento redatto dai commercialisti, nella nota finale evidenzia che, il CPO Nazionale redigerà il suo Bilancio di Genere, seguendo le linee guida qui elaborate e che potrà essere utilizzato come modello per gli ordini territoriali che ne avessero la necessità. Verrà anche realizzato dal CPO Nazionale un evento divulgativo on-line di presentazione delle linee guida e del Bilancio di Genere, rivolto anche ai CPO territoriali che ritenessero utile ottenere un incontro con il CPO Nazionale e chiarimenti in merito alle linee guida o al Bilancio di Genere.