Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili nella seduta di ieri ha approvato il nuovo codice deontologico che entrerà in vigore dal 1° aprile 2024. Il documento, che è stato in pubblica consultazione fino al 10 marzo scorso, ha ricevuto oltre 120 osservazioni. Per illustrare agli iscritti le novità in modo più accurato il CNDCEC pubblicherà in seguito una relazione di accompagnamento.
Una delle novità più rilevanti del nuovo codice è la norma sull’equo compenso, secondo cui il professionista è obbligato a convenire con il cliente, in qualunque forma, un compenso per l’esercizio dell’attività professionale che sia giusto, equo e proporzionato alla prestazione professionale richiesta e determinato in applicazione dei parametri previsti dal decreto ministeriale di riferimento. Inoltre, il professionista dovrà proporre al cliente convenzioni, contratti o altri accordi, da lui esclusivamente predisposti, aventi ad oggetto l’esercizio dell’attività professionale, di informare il cliente che è nulla la pattuizione di compensi che non siano giusti, equi e proporzionati alla prestazione professionale richiesta e che non siano determinati in applicazione dei parametri previsti dal decreto ministeriale di riferimento.
“L’approvazione definitiva del nuovo Codice deontologico giunge alla fine di un importante percorso di ascolto della categoria. Abbiamo ricevuto decine e decine di osservazioni, con una partecipazione avvenuta correttamente attraverso il canale ufficiale aperto del Consiglio nazionale, per la quale ringrazio i colleghi. Anche grazie a loro, abbiamo adesso un Codice più rispondente al contesto sociale nel quale operiamo, fisiologicamente mutato nel corso degli anni. Equo compenso, sanzione unica per violazioni plurime nell’ambito del medesimo procedimento disciplinare, rapporti tra colleghi, utilizzo dei social network, abusivismo professionale e pubblicità sono alcuni degli aspetti più rilevanti sui quali ci siamo concentrati. Il comma 5 dell’articolo 44, che aveva suscitato qualche polemica, è stato riformulato, restando però chiarissimo relativamente alle modalità per un corretto utilizzo del titolo professionale, affinché esso sia pienamente rispondente a quanto previsto dal nostro Ordinamento professionale. Mi piace anche sottolineare il recepimento dell’osservazione di alcuni giovani colleghi che hanno giustamente chiesto che il nuovo Codice non faccia distinzioni tra iscritti giovani e anziani, entrambi tenuti al rispetto reciproco”. Queste le parole di Elbano De Nuccio, Presidente Nazionale della categoria.
Invece, Pasquale Mazza, consigliere nazionale delegato alla deontologia, ha evidenziato che “le modifiche apportate dopo la pubblica consultazione lasciano inalterati i principi, ma contribuiscono, nella nuova formulazione, a renderli più chiari e intellegibili per i nostri colleghi. In tema di comunicazione e uso dei social, ad esempio, chiariamo che, fermo restando ovviamente il diritto di critica, bisogna attenersi a comportamenti deontologicamente corretti sia verso l’esterno, a cominciare dall’approccio da avere verso le Istituzioni, sia verso l’interno, con comportamenti che devono essere rispettosi anche tra colleghi”.
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