18 gennaio 2013

CARO BERSANI... I COMMERCIALISTI NON SI TOCCANO

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici e colleghi, ci siamo! Nel nostro Paese impazzano di nuovo i sempiterniproclami elettorali e le baruffe da commedie di due soldi. Per questa ragione sono dell’avviso che la campagna elettorale debba essere un periodo di sana astensione da tv, radio e giornali. In sostanza, è proprio in questo mese che i media dovrebbero esser messi al bando dalle famiglie italiane. Tuttavia, tra il dire il fare c’è di mezzo il mare! Così capita anche a me di fare zapping e di inasprirmi al cospetto di sedicenti paladini della buona politica che mettono in scena il meglio (o il peggio di sé) al fine di arrabattarsi un voto in più.

Mi chiedo se in giro vi sia ancora qualcuno tanto ingenuo da abboccare a simili sciocchezze! Purtroppo credo proprio di sì, altrimenti quei volti non ce li ritroveremmo sempre in prima pagina. Il tormentone della campagna elettorale in corso è proprio l’area fiscale, tanto cara a noi commercialisti. E i politicanti fanno a gara nello sciorinare soluzioni brillanti che possano affascinare l’elettore. Peccato che spesso a farne le spese siano soggetti che, come noi commercialisti, di fisco campano quotidianamente e finiscono anche col farsi prendere ulcere e gastriti. L’ultima uscita geniale di uno dei delfini della politica, il segretario del PD Pier Luigi Bersani, si riferisce proprio alla categoria alla quale voi ed io apparteniamo con orgoglio. Ebbene, il leader dei democratici ha sostenuto, due sere fa, che chiunque voglia eludere va dal commercialista… “Se vuoi eludere – ha detto – vai da un commercialista”. Ma Bersani non è il primo (né, ahimè, sarà l’ultimo!) a lanciare offese nei nostri confronti. Ricorderete, nello scorso marzo, il tono di altera sufficienza di Carlo Giovanardi, senatore del PDL, riferendosi a una sentenza della Corte di Cassazione sul diritto a una vita familiare per gli omosessuali, affermò che trattavasi solo dell’“opinione di un magistrato, che vale come quella di un commercialista, del 'signor Rossi' e di uno che passa per la strada”. Sebbene possa andare fiero di veder paragonate le mie affermazioni a quelle di un magistrato, è ben evidente che le intenzioni di allora non erano affatto mirate a complimentarsi con noi commercialisti, piuttosto tendevano a disprezzare la magistratura paragonandola a una categoria considerata di “bassa lega”. Medesima sensazione di disistima scaturisce dalla suddetta esclamazione di Bersani. Noi commercialisti siamo stanchi di accettare queste continue vessazioni verbali che infangano l’Ordine e influenzano l’opinione pubblica, suscitando sentimenti di astio e fastidio nei nostri confronti.

Sarebbe opportuno ricordare a questi politici che il commercialista aspira a qualcosa di diverso dalla complicità in un reato fiscale!! Per formazione e competenze io e i miei colleghi, appartenenti a una categoria densa di tradizioni e meriti, siamo portati ad altro genere di occupazioni, ma ci troviamo oggi costretti a un demoralizzantelavoro d’ufficio e di adempimenti a causa di una pesantezza burocratica che i politici, prima, e l’Amministrazione Finanziaria, poi, hanno reso di anno in anno più ostile nei suoi rapporti coi contribuenti. Noi commercialisti ci troviamo a doverci relazionare con degli Uffici armati di diffidenza e scarsa fiducia nei nostri clienti, che pertanto dobbiamo guidare passo passo al fine di non consentire che ogni loro piccolo errore dia adito a gravi reazioni da parte delle Entrate. Non siamo la stampella degli evasori! Né i consiglieri di chi elude i propri oneri fiscali!

In ragione di ciò, il mio auspicio è che i politici inizino a parlare concretamente di quel che conoscono, lasciando commenti superflui fuori dalle competizioni elettorali. Tuttavia non posso che cogliere l’occasione per constatare che la nostra credibilità avrebbe dovuto essere protetta e coltivata negli anni e che quindi non può sorprendere più di tanto questo atteggiamento proveniente dall’esterno se, nella categoria, s’è perso il senso di rispetto che una GOVERNANCE presente avrebbe dovuto alimentare. La verità è che finora siamo stati orfani di una RAPPRESENTANZA valida e capace di guadagnare lo spazio che meritiamo. Pertanto l’augurio è che, contestualmente al cambio di timone ai vertici del governo nazionale, il prossimo mese possa rivelarsi denso di positive novità anche per le alte sfere della nostra categoria, mostrandoci un nuovo Consiglio nazionale capace di tenere a mente gli obiettivi del proprio mandato.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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