Hanno natura procedimentale e non sostanziale e soggiacciono perciò al principio "tempus regit actum", le previsioni di cui ai commi 2-bis e 2-ter dell’art.12, del D.L. n. 78/2009, conv., con modif., dalla L. n. 102 del 2009, che raddoppiano, rispettivamente, i termini di decadenza per la notificazione degli avvisi di accertamento basati sulla suddetta presunzione e quelli di decadenza e di prescrizione stabiliti per la notificazione degli atti di contestazione o di irrogazione delle sanzioni per l'omessa denuncia delle disponibilità finanziarie detenute all'estero, sicché esse si applicano anche per i periodi d'imposta precedenti alla loro entrata in vigore, quando venga in rilievo la sottrazione alla tassazione di redditi esportati in Stati o territori a regime fiscale privilegiato, indipendentemente dalla applicabilità della presunzione legale di cui all'art. 12, comma 2. È questo il principio confermato dalla Corte di Cassazione, con la sentenza n.7957 del 22 marzo 2021.
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Raddoppio termini paradisi fiscali (274 kB)
Raddoppio termini paradisi fiscali - Fiscal Sentenze n. 65 - 2021
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