Se domani, di colpo, sparissero dalle strade italiane le auto a combustione interna lasciando in circolazione solo quelle ibride ed elettriche, sarebbe un disastro totale. Perché la transizione verso l’elettrico procede spedita, ma non altrettanto la creazione di infrastrutture che un giorno, si spera, permetteranno a tutti di ricaricare la propria auto.
È uno dei pensieri che ha mosso il Politecnico di Milano nello studio realizzato per “E-Gap”, una startup italiana che si definisce il primo operatore di ricarica mobile e on-demand per auto elettriche. Lo studio, oltre ad analizzare i tipi di ricarica (“on-grid” e “off-grid”, collegato o meno alla rete elettrica), è partito dai numeri: lo scorso anno in Italia sono state immatricolate 60mila auto elettriche, e nel primo quadrimestre di quest’anno la cifra è arrivata a oltre 40mila. Entro il 2030, secondo le previsioni, le elettriche circolanti in Italia saranno circa 6 milioni, ben sapendo che cinque anni dopo l’Europa sarà off-limit per chiunque circoli usando benzina, gas e gasolio, con l’obiettivo di ridurre del 55% le emissioni di CO2.
C’è poi la questione della rete, che in Italia è fra le più efficienti d’Europa, ma è anche vero che l’elettrico toglie il sonno agli esperti pensando ai possibili picchi. In compenso, per finire, nel Pnrr è previsto un investimento di 60 miliardi di euro per l’adeguamento della rete: a questo punto si tratta solo di capire come mettere insieme gli elementi e trovare la quadratura del cerchio.
Secondo Gaetano Thorel, responsabile europeo Stellantis per i marchi Fiat e Abarth, “Per l’auto elettrica ci sono tre problemi: prezzo, autonomia e facilità di ricarica. Per i primi due i costruttori stanno facendo molto, ma l’ansia da ricarica, ovvero la facilità di trovare una colonnina libera, richiede un approccio sistematico. Avere più possibilità insieme, on-grid e off-grid, può essere una delle soluzioni: la ricarica on demand permette di raggiungere la capillarità che ancora manca a paesi come Italia, Spagna e Grecia, rispetto a quella del nord Europa”. Il caso italiano, volendo, è ancora più complicato, poiché il 57% delle strutture di ricarica si trova nel Nord, il 23% al centro e il 20 è distribuito fra Sud e isole.
Da qui, l’idea off-grid di E-Gap, che lo scorso febbraio ha iniziato un fase di test con “Free2Move Lease”, società di noleggio a lungo termine, con l’obiettivo di rientrare fra i servizi inclusi nel canone, al pari di assicurazione, manutenzione, tagliandi e sostituzione pneumatici. A titolo di esempio, il noleggio annuale di una city-car comprenderà anche 10mila km di percorrenza con 6 ricariche a domicilio da 25 kWh mensili, pari a 900 km al mese. In pratica, si tratta di una rete formata da “van” elettrici trasformati in stazioni mobili di ricarica in servizio tutti i giorni fra le 7 le 22, in grado di raggiungere l’utente entro 180 minuti dalla chiamata e di erogare una potenza di ricarica pari ad una colonnina di tipo “fast”.
Il servizio è attivo a Milano e Roma, con la previsione di estenderlo a breve ad altre 7 grandi città europee, a cominciare da Parigi.