16 gennaio 2025

BTP e BOT fuori dal calcolo Isee: diventa più facile ottenere i bonus

La Premier ha messo la firma sul decreto che fissa nuovi criteri per l’Isee: un tetto di 50mila euro per i titoli di Stato, nel calcolo sono inseriti pure i redditi a tassazione separata

Autore: Germano Longo
BTP fino a 50mila euro fuori dall’Isee: se ne parlava da tempo, ma i rumors che circolano nei corridoi parlamentari non sempre finiscono per concretizzarsi. Invece, la premier Meloni ha messo la propria firma sul DPCM che modifica l’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente, ovvero il termometro che apre o chiude alle famiglie italiane l’accesso a bonus, aiuti e prestazioni sociali, lo scorso anno richiesto da 11,6 milioni di nuclei familiari.

Una buona notizia che, a dirla tutta, non è una novità, visto che la misura era già stata inserita nella Legge di Bilancio 2024, rimanendo però al palo: già a gennaio dello scorso anno era stato l’Inps (con il messaggio n. 165/2024) ad avvertire i contribuenti italiani che l’entrata in vigore della disposizione non sarebbe stata immediata, essendo questa subordinata all’approvazione delle modifiche normative arrivate soltanto in questi giorni.

Ad essere esclusi dal calcolo dell’Isee, fino a un tetto massimo di 50mila euro, sono i titoli di Stato e i prodotti finanziari di raccolta del risparmio come BOT, CCT, CTZ, BTP, CCTeu, buoni fruttiferi postali e libretti di risparmio postale. Il patrimonio immobiliare e quello mobiliare, tra cui rientrano i risparmi/depositi sui conti correnti, rilevano del 20% nella definizione dell’Isee.

Secondo i calcoli della relazione tecnica collegata al DPCM, l’esclusione dei titoli di Stato dall’Isee dovrebbe ridurre il valore dell’Isee di molte famiglie, facendo di conseguenza salire le spese pubbliche per le prestazioni collegate. Quasi la totalità dei bonus e delle agevolazioni fiscali (bonus sociali gas e luce, assegno unico, bonus psicologo e bonus nido) si rivolgono soltanto ai cittadini che rientrano all’interno di rigidi parametri reddituali risultanti dall’Isee. L’incremento stimato è dello 0,23%, con un costo aggiuntivo per lo Stato di 44 milioni di euro, coperto dalla precedente legge di Bilancio. L’effetto più importante, secondo le stime, potrebbe riguardare l’assegno unico, data l’universalità e la differenziazione degli importi correlati alle diverse fasce Isee. Minore, invece, è l’impatto che si attende su altri incentivi.

Il testo firmato dalla premier introduce altre novità per le famiglie italiane: una riguarda i nuclei con al loro interno persone con disabilità o non autosufficienti. Dal computo del reddito di ciascun componente sono adesso esclusi i trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, comprese le carte di debito, a qualunque titolo percepiti da amministrazioni pubbliche in ragione della condizione di disabilità. Si attribuisce anche una maggiorazione, pari a 0,5, al parametro della scala di equivalenza per ogni membro della famiglia con disabilità media, grave o non autosufficiente. È stata poi confermata, anche per il 2025, l’esclusione dal calcolo degli immobili e fabbricati di proprietà non agibili o distrutti a causa di calamità naturali.

Per le attestazioni Isee già rilasciate, il decreto prevede che in via transitoria resteranno valide ai fini dell’accesso alle prestazioni sociali agevolate fino alla naturale scadenza. In ogni caso, viene comunque fatta salva la possibilità per le famiglie di richiedere una nuova attestazione Isee, calcolata secondo le regole fissate dal nuovo DPCM, che sarà inviato alla Corte dei conti per la registrazione e la successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. All’Inps il compito di indicare le nuove istruzioni operative ai Caf per la compilazione della dichiarazione sostitutiva unica, aggiornate con le nuove regole di calcolo.

Il nuovo decreto – si legge in una nota – si muove “nell’ottica di garantire una maggiore certezza del diritto a contribuenti ed enti” e recepisce “una lunga serie di novità già intervenute nel tempo”.
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