24 febbraio 2021

Mascherine U-Mask: stop alla vendita e ritiro dal mercato

Autore: Barbara Garbelli
Niente più mascherine U-MASK!

Il Ministero della Salute ha disposto "il divieto di immissione in commercio del dispositivo medico U-Mask Model 2" e "l'adozione della misura del ritiro del medesimo prodotto" dal mercato.

La decisione è stata presa dopo che i carabinieri del Nas (Nucleo Antisofisticazione e Sanità) di Trento hanno segnalato al Ministero che le mascherine U-Mask risultavano come dispositivi medici basandosi su una certificazione di un laboratorio "privo di autorizzazione" e sottoscritta da un soggetto senza laurea. Il Ministero ha quindi evidenziato i "potenziali rilevanti rischi per la salute" derivanti "dall'assenza di un regolare processo valutativo".

Un’inchiesta di Striscia la notizia ha rivelato che il filtraggio delle mascherine era di parecchio inferiore rispetto a quello previsto dalla legge: pur costando 35 €, filtrerebbero meno di quelle da 50 centesimi!

Lanciata a marzo da U-earth, azienda nata a Milano nel 2008 e successivamente trasferitasi a Londra, agli inizi viene considerata dal Ministero un dispositivo medico di “Classe I” e definita dalla stessa azienda «la prima mascherina biotech al mondo».

Le sue caratteristiche hanno successivamente conquistato numerosi vip diventando molto popolare anche nel mondo della Formula 1.

Sulla vicenda, la Procura di Bolzano indaga per l'assenza di autorizzazioni e per esercizio abusivo della professione. E a Milano è in corso un'inchiesta nella quale è indagato l'amministratore della filiale italiana della società.

I PM milanesi hanno affidato una consulenza ad un esperto per analizzare le U-Mask, di cui sono stati sequestrati una quindicina di campioni per verificarne il filtraggio e nel frattempo, anche l'Antitrust ha avviato un procedimento.

Data "l'emergenza sanitaria in corso" il provvedimento ha "carattere d'urgenza". Entro cinque giorni l'azienda dovrà provvedere anche al ritiro dal mercato dei prodotti a sue spese.

L’Azienda, tuttavia, non ci sta e attraverso un comunicato stampa scrive: «Siamo esterrefatti dal provvedimento cautelare annunciato ieri dal Ministero della Salute riguardo U-Mask», prosegue «contestiamo radicalmente il provvedimento e ci difenderemo nelle sedi opportune». Fa sapere, inoltre, che verranno presentate alle Autorità nuove certificazioni di analisi, eseguite da uno dei pochissimi laboratori accreditati Accredia. «Ribadiamo che U-Mask è un prodotto sicuro, non nuoce in alcun modo alla salute e risponde in pieno alle caratteristiche qualitative e alle norme di legge per cui è stata registrata. Inoltre, al fine di evitare possibili contraffazioni da parte di soggetti terzi, che potrebbero ledere la salute dei consumatori, da alcuni giorni l’azienda ha integrato le proprie mascherine con un sigillo di qualità a ulteriore garanzia della loro autenticità. Difenderemo in ogni sede la qualità dei nostri prodotti, la reputazione e l’operato della nostra azienda, certi delle nostre ragioni e della trasparenza della nostra condotta».

Va altresì detto che verso metà febbraio, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Antitrust) aveva avviato un procedimento di censura contro l’azienda per pubblicità ingannevole. Secondo l’Autorità la promozione e la vendita delle mascherine U-Mask viene enfatizzata con modalità scorrette. Queste mascherine sono utilizzate da diverse federazioni sportive e da molti vip, e vengono pubblicizzate come autosanitizzanti e antiproliferative grazie a un refill composto da quattro strati filtrazione.

Sempre secondo l’Autorità, la promozione di queste maschere verrebbe svolta con modalità ingannevoli e aggressive, sfruttando indebitamente la situazione di emergenza sanitaria in corso per indurre il consumatore a comprare a prezzi elevati il prodotto reclamizzato. I claim con cui le società enfatizzerebbero l’efficacia, in termini di prevenzione, delle mascherine in questione appaiono in grado di ingannare i consumatori, inducendoli all’acquisto di un prodotto privo delle caratteristiche e della capacità filtrante pubblicizzate, con conseguente potenziale pericolo per la salute.

«Al prodotto U-Mask da un lato è attribuita un’efficacia protettiva (per singolo filtro) di 200 ore di utilizzo effettivo o di un anno, che non sarebbe debitamente comprovata; dall’altro, questo tipo di mascherina sarebbe impropriamente comparato con dispositivi di protezione individuale (DPI) rispetto ai quali, secondo la presentazione sul sito web, “U-Mask ha un’efficienza superiore, paragonabile a un FFP3”. Invece U-Mask non è certificata come DPI ma risulta registrata presso il ministero della Salute come dispositivo medico di “classe I”».
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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