La Commissione europea, nel nuovo rapporto di previsione strategica del 2021, indirizzato al Parlamento e al Consiglio, ha identificato quattro sfide determinanti per il futuro economico – sociale del mondo:
- la transizione ecologica e la crisi climatica;
- la transizione digitale e la iperconnettività tecnologica;
- la crisi delle democrazie;
- la crescita demografica.
Tali sfide, a lungo termine, contraddistingueranno il futuro, per cui l’Europa sarà chiamata a trovare delle risposte come Unione politica, che le potrebbero garantire un miglioramento dal punto di vista economico- politico. Alla luce di ciò, la Commissione europea ha proposto una linea strategica per potenziare il proprio ruolo nella geopolitica mondiale.
La crisi climatica è stata definita dal report come la sfida più importante da affrontare nei prossimi anni, poiché il riscaldamento globale ha avuto degli effetti devastanti sul pianeta. Una delle conseguenze sarà un rapido aumento delle temperature, di 1,5°C nel prossimo ventennio e di oltre 2°C entro il 2050. Inoltre a tale fenomeno, potrebbero conseguire delle catastrofi naturali che potrebbero minare la sicurezza di gran parte della popolazione mondiale. Al contempo, si potrebbero riscontrare delle difficoltà nel reperimento di beni alimentari, che potrebbero comportare un aumento dei flussi migratori degli “sfollati climatici”. Secondo la Commissione, per far fronte a tale problematica, è fondamentale completare il piano che mira a far diventare l’Europa la prima area del mondo a emissioni zero entro il 2050, cercando di risolvere anche il fenomeno del greenwashing (la strategia di comunicazione utilizzata da aziende e istituzioni politiche, finalizzata a costruire un’immagine della stessa, ingannevolmente positiva sotto l’aspetto dell’impatto ambientale, con lo scopo di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dagli effetti negativi per l’ambiente dovuti alla propria attività o ai propri prodotti). In caso contrario, si potrebbe incorrere in una pericolosa instabilità finanziaria e inoltre, potrebbero insorgere delle nuove pandemie.
Nel report si evidenzia come la tecnologia sia uno strumento a doppio taglio: da una parte è molto utile per lo sviluppo di nuovi modelli di business ma dall’altra potrebbe aumentare la disuguaglianza sociale. In tale contesto, la cybersecurity è l’aspetto fondamentale per la difesa interna degli Stati, e dunque, è fondamentale ridurre il divario con le nazioni in cui sono presenti le maggiori Big Tech e indirizzare più finanziamenti al settore dell’intelligenza artificiale.
Per quanto riguarda la crisi delle democrazie, il 2020 è stato il quindicesimo anno consecutivo in cui si è verificato un declino dei diritti politici e civili nel mondo, sula quale hanno influito la pandemia e la disinformazione mediatica. E’ necessario, dunque, che l’Unione Europea, si adegui in modo resiliente, sia alle pressioni esterne che a quelle interne.
Infine, si stima che nei prossimi decenni si assisterà ad una crescita della popolazione globale nei Paesi in via di sviluppo, mentre nei Paesi avanzati il numero di abitanti decrescerà. Probabilmente, la Cina sarà consacrata come la maggior potenza economica, a livello mondiale. Un fattore che potrebbe modificare i rapporti tra le diverse forze economiche, per cui l’UE dovrà essere in grado di collaborare con i diversi protagonisti dell’economia globale.