Il Problema finanziario per le PMI italiane è senz’altro ai primi posti tra gli incubi notturni dei nostri clienti Imprenditori.
A partire dalla crisi
post Covid, le PMI hanno ancora maggiori difficoltà a ottenere finanziamenti adeguati dal sistema bancario, che ha
privilegiato le grandi imprese e le imprese pubbliche (come ben evidenziato dai report Osservitalia di Cerved).
Ma siamo proprio sicuri che gli Imprenditori delle PMI sappiano come migliorare la propria liquidità?
Innanzitutto va precisato che la carenza di liquidità in azienda
non è un problema, bensì un sintomo.
È la punta dell’iceberg ed è compito di noi professionisti (ma è anche un’opportunità per ampliare i nostri interventi in azienda)
assistere l’Imprenditore aiutandolo a debellare le cause della crisi di liquidità.
La prima cosa da fare è innanzitutto accorgersi della dinamica negativa, anticipando cioè la problematica prima che la stessa si manifesti in modo patologico.
Per fare questo suggeriamo di sensibilizzare l’Imprenditore all’impostazione di report almeno semestrali (se non trimestrali) portando la propria organizzazione amministrativa ad allinearsi periodicamente.
Implementiamo a questo punto, sulla situazione patrimoniale semestrale (o trimestrale se possibile) il semplice calcolo dell’
acid test ratio, conosciuto anche come
quick ratio.
Si tratta di un indice finanziario che misura il tasso di liquidità dell’azienda esprimendo la sua capacità di pagare i debiti a breve termine usando le risorse liquide o facilmente liquidabili, escludendo le scorte.
Il valore 1 è lo spartiacque. Un valore maggiore di 1 significa che l’azienda ha una buona liquidità e può far fronte alle sue obbligazioni senza problemi. Un valore inferiore a 1 significa che l’azienda ha una scarsa liquidità e potrebbe avere difficoltà a pagare i suoi creditori. Un valore troppo basso potrebbe indicare una situazione di crisi finanziaria.
Per calcolare l’acid test ratio, si usa la seguente formula:
Acid test ratio = Attività correnti − Scorte / Passività correnti
Dove:
- le attività correnti sono le risorse che si possono convertire in denaro entro un anno, come cassa, crediti commerciali, titoli negoziabili, ecc.
- le scorte sono le merci o i materiali che un’azienda possiede e che intende vendere.
- le passività correnti sono i debiti che un’azienda deve pagare entro un anno, come fornitori, debiti bancari, imposte, ecc.
Naturalmente l’utilizzo di un
tool quale quello di “Business Plan” di Fiscal Focus consente di monitorare agevolmente, periodo dopo periodo il migliorare o peggiorare dell’Acid Test Ratio: all’accendersi del campanello di allarme potremo finalmente affiancare l’imprenditore per individuare le vere cause della crisi di liquidità che possono essere riepilogate in 3 problematiche ben distinte (oggetto ognuna di approfondimenti nelle nostre rubriche):
- problema produttivo;
- problema inefficienza;
- problema mercato.