Allo scopo di accertare l’esistenza dei requisiti (nella fattispecie, dimensionali) per godere dell’agevolazione “prima casa” la Procura della Repubblica può autorizzare l’accesso presso l’abitazione del contribuente “in presenza di gravi indizi di violazioni tributarie”. È quanto emerge dalla sentenza 24 giugno 2016, n. 13145, della Quinta Sezione Civile della Corte di Cassazione.
La Suprema Corte si pronuncia per la prima volta sulla compatibilità, in materia d’imposta di registro, delle disposizioni dell’articolo 52 del D.P.R. 633/72, richiamato nell’articolo 33 del D.P.R. 600/73, norma a sua volta richiamata dall’articolo 53 bis del TUR.
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Accesso domiciliare per il Registro - Giustizia e sentenze n. 49 - 2016
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