In caso di fatture soggettivamente false, al cessionario in “buona fede” non può essere impedito di portare in detrazione l’IVA. La Corte di giustizia UE ha chiarito, per un verso, che non può essere sanzionato, con il diniego al diritto a detrarre l’IVA, un soggettivo passivo “che non sapeva o non poteva sapere” che l’operazione interessata si iscriveva in un’evasione commessa dal fornitore e, per l’altro, che spetta all’Amministrazione fiscale dimostrare adeguatamente gli elementi “oggettivi” che consentono di concludere “che il soggettivo passivo sapeva o avrebbe dovuto sapere, non potendosi esigere in maniera generale che il soggetto passivo il quale intende esercitare il diritto alla detrazione dell’IVA verifichi che l’emittente della fattura abbia la qualità di soggetto passivo, che disponga dei beni di cui trattasi e sia in grado di fornirli e che abbia soddisfatto i propri obblighi di dichiarazione e di pagamento”.
È quanto si afferma nella sentenza n. 2218/65/15 della Commissione Tributaria Regionale della Lombardia (Sezione staccata di Brescia).
Per sbloccare i contenuti,
Abbonati ora o acquistali singolarmente.
-
Detrazione IVA con fatture false (170 kB)
Detrazione IVA con fatture false - Giustizia e sentenze n. 95 - 2015
€ 5,00
(prezzi IVA esclusa)
© Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata