Il commercialista che ha predisposto la dichiarazione fiscale rivelatasi inveritiera, utilizzata nell’ambito della procedura di emersione di lavoratori extracomunitari irregolarmente occupati nel territorio dello Stato, non può essere condannato in concorso con l’imprenditore per il reato di falso, se non si dimostra che era a conoscenza della falsità ideologica di quanto attestato dal Modello Unico e del fatto che il cliente se ne sarebbe avvalso per l’avvio dell’iter burocratico di regolarizzazione del cittadino extracomunitario (per il tramite di un consulente del lavoro). È quanto emerge da una recente pronuncia della Corte di Cassazione che ha annullato, con rinvio, la condanna pronunciata dalla Corte d’Appello a carico di un professionista incaricato della tenuta della contabilità dell’impresa e della redazione e trasmissione delle Dichiarazioni dei Redditi.
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Responsabilità del commercialista per il falso del cliente (124 kB)
Responsabilità del commercialista per il falso del cliente - Giustizia e sentenze n. 26 - 2017
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