Crediti. Prassi contabile

Tra i nuovi principi contabili nazionali emanati nel 2014, l'OIC n. 15 concernente i "Crediti" disciplina i criteri per la rilevazione, classificazione e valutazione degli stessi e le informazioni da riportare in Nota integrativa. Il nuovo principio si applica a partire dai bilanci chiusi al 31 dicembre 2014.
Il Principio contabile OIC 15 distingue tra le perdite che derivano da un processo “valutativo” del credito, per le quali occorre rilevare un accantonamento al fondo svalutazione crediti, e quelle considerate invece “realizzate” in quanto derivanti da un processo “estintivo” del credito, come nel caso dei crediti ceduti “pro soluto” o estinti in seguito a rinuncia, prescrizione o transazione con il debitore.
In tutto questo va sottolineata la differenza tra il regime civilistico e tributario delle perdite su crediti che ha creato il fenomeno del «doppio binario».
La disciplina fiscale è stata rivisitata ad opera del D.L. n. 83 del 2012 che ha modificato – tra l’altro – anche la deducibilità delle perdite su crediti di modesta entità.
La nuova norma fiscale, pur lasciando inalterato il principio generale secondo cui la deducibilità delle perdite su crediti è subordinata all’esistenza degli elementi di certezza e precisione, ha disposto che gli stessi sussistono in caso di cancellazione dei crediti operata in applicazione dei principi contabili attribuendo, quindi, alle risultanze di bilancio rilevante importanza.
Nonostante la prassi contabile e le nuove norme tributarie, permangono incertezze con riferimento alla possibile contestazione, da parte dell’Amministrazione Finanziaria, dei crediti per mancanza dell’inerenza.
Il presente lavoro, dopo aver illustrato le norme civilistiche in ordine al regime delle perdite su crediti, si sofferma sugli aspetti fiscali della cancellazione dei crediti dal bilancio d’esercizio, cercando di fornire un contributo per districarsi tra le differenti disposizioni civilistiche e fiscali, per concludere con degli esempi di scritture contabili.