Gli investimenti in ricerca e sviluppo rappresentano senza dubbio l’elemento cardine dell’evoluzione tecnologica dell’impresa, nonché un significativo indicatore di medio e lungo termine sul suo grado di competitività.
Infatti, un’impresa, specie se di piccole dimensioni e che per di più opera in mercati frammentati, se non riesce ad adeguarsi ai mutamenti dell’ambiente esterno, difficilmente riuscirà a mantenere inalterato il suo grado di competitività e, in particolare, il grado di appeal nei confronti dei consumatori. Per essere vincenti, tuttavia, non basta adeguarsi ai mutamenti del mercato, ma è necessario “anticipare” tali mutamenti o, almeno, anticipare i diretti competitors. Nel quadro descritto, gli investimenti in ricerca e sviluppo rappresentano l’elemento che determina il successo o l’insuccesso di un’impresa.
Nel presente intervento, tralasciando l’analisi meramente aziendalistica, relativa al ruolo che gli investimenti in ricerca e sviluppo hanno nel determinare il “grado di successo” di un’impresa, ci soffermeremo sui profili civilistici, contabili e fiscali connessi all’attività di ricerca e sviluppo. Inoltre, alla luce dei recenti interventi Legislativi ed, in particolare, il recente intervento operato con l’art. 1, commi 95 – 97 della Legge di Stabilità 2013 (L. 228/2012), delineeremo il nuovo credito d’imposta concesso dal Legislatore per chi effettua investimenti in ricerca e sviluppo.
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I costi di Ricerca e Sviluppo (188 kB)
I costi di Ricerca e Sviluppo - Fisco & Contabilità N. 3-2013
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