Perdite su crediti dopo la legge di stabilità

Con la Legge di Stabilità 2014 si aggiunge un nuovo tassello al quadro di riforme avviato con il con il D.L. 22 giugno 2012 n.83 in tema di perdite su crediti. Come noto, infatti, con l’intervento in oggetto era stato disposto che gli elementi certi e precisi richiesti per la deducibilità della perdita fiscale sussistono, in ogni caso, quando il credito sia di modesta entità e sia decorso un periodo di sei mesi dalla scadenza di pagamento del credito stesso. Con la riforma in oggetto è stata inoltre prevista la deducibilità delle perdite a seguito di accordo di ristrutturazione dei debiti, e non solo, quindi, nel caso di procedure concorsuali, così come è stata estesa la deducibilità ai crediti ormai prescritti. È stata, infine, prevista la deducibilità delle perdite su crediti qualora il credito stesso sia stato cancellato dal bilancio nel rispetto dei principi contabili internazionali, creando così un’ingiusta disparità tra IAS adopter e imprese che ricorrono ai principi contabili nazionali.
Con la Legge di Stabilità 2014 è stata riconosciuta la piena deducibilità alle perdite su crediti iscritte in bilancio nel rispetto dei principi contabili nazionali, eliminando di fatto la distinzione prima posta tra principi contabili nazionali ed internazionali. Rimane ovviamente sempre fermo il potere in capo all’Amministrazione Finanziaria di disconoscere la deducibilità delle perdite qualora vi sia stata un’errata applicazione dei principi contabili, ma può dirsi, in linea generale, che aumentano notevolmente le fattispecie riconosciute ai fini della deducibilità. Si pensi infatti ai casi di cessione pro soluto del credito, alla rinuncia all’ incasso o alla transazione: tutte situazioni, queste, alle quali il principio contabile OIC 15 riconduce la rilevazione di una perdita su crediti per i quali, invece, era comunque richiesto di dimostrare la presenza di elementi certi e precisi.