Nel bilancio d’esercizio le sopravvenienze attive e passive costituiscono una componente sulla quale si concentrano spesso molti aspetti critici.
Va, infatti rilevato, in primo luogo, come sia sempre necessario distinguere le sopravvenienze (attive o passive) ordinarie da quelle straordinarie.
La distinzione appare estremamente rilevante ove si consideri che diverse sono le voci di conto economico interessate: “A.5. Altri ricavi e proventi” per le sopravvenienze attive ordinarie, “E.20 Proventi straordinari” per le sopravvenienze attive straordinarie, “B.14 Oneri diversi di gestione” per le sopravvenienze passive ordinarie, e, infine, “E.21 Oneri straordinari” per le sopravvenienze passive straordinarie.
Tale distinzione assume fondamentale rilievo anche ai fini Irap, per cui il rispetto dei principi contabili nazionali appare estremamente rilevante.
Inoltre, anche il TUIR dedica ampio spazio alle sopravvenienze: troviamo infatti regolate nell’art. 88 del TUIR le sopravvenienze attive, mentre l’art. 101 è dedicato alle sopravvenienze passive. In linea di massima, possiamo dire che sia per le sopravvenienze attive che passive vige il principio secondo il quale le stesse vanno tassate nell’esercizio di competenza. Tuttavia, regole specifiche sono previste per le indennità di risarcimento e per i contributi in conto capitale.
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Sopravvenienze ordinarie e straordinarie (163 kB)
Sopravvenienze ordinarie e straordinarie - Fisco & Contabilità N. 12-2014
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