Il 16 ottobre scorso è scaduto il termine per l’invio dello Spesometro, impostato secondo le nuove disposizioni contenute nell’art. art. 21 del D.L. n. 78/2010, come riformulato ex novo dall’art. 4, co. 1 del D.L. n. 193/2016.
Una delle criticità più rilevanti emerse dai primi invii telematici, segnalata più volte a questa redazione, è sicuramente quella legata alle segnalazioni di anomalia, restituite automaticamente dalla piattaforma telematica, in relazione alle fatture passive recanti la partita Iva dell’emittente “cessata” alla data di emissione del relativo documento oggetto di comunicazione.
In effetti, uno degli aspetti positivi del nuovo Spesometro (forse l’unico) è rappresentato dal fatto che, rispetto agli analoghi strumenti in vigore fino al 2016, presenta una straordinaria efficacia immediata, in quanto è in grado di intercettare in tempo reale le fatture emesse da soggetti che, in precedenza, hanno presentato dichiarazione di cessazione dell’attività, con conseguente chiusura della partita Iva.
Trattasi di situazioni particolarmente delicate, che devono essere opportunamente affrontate, al fine di prevenire possibili contestazioni da parte dell’Amministrazione Finanziaria o, comunque, di limitare i danni.
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Nuovo spesometro. Partite IVA cessate (293 kB)
Nuovo spesometro. Partite IVA cessate - Fiscal Approfondimento n. 41 - 2017
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