La corretta determinazione della residenza fiscale è di fondamentale importanza, sia per le implicazioni di carattere fiscale che per le implicazioni di altra natura.
Essere considerato fiscalmente residente in Italia o fiscalmente residente all’estero comporta innanzitutto un diverso criterio di tassazione. Infatti, se una persona fisica è considerata residente in Italia, è tassata sui redditi ovunque prodotti (worldwide principle), mentre una persona non residente è tassata esclusivamente sui redditi prodotti in Italia.
Oltre ai diversi criteri di tassazione, i soggetti fiscalmente residenti in Italia sono tenuti ad ulteriori obblighi, quali:
- il monitoraggio fiscale (compilazione quadro RW);
- il pagamento dell’IVIE (imposta sul valore degli immobili esteri ) e dell’IVAFE (imposta sul valore delle attività finanziarie estere).
Altro elemento di differenziazione tra soggetti fiscalmente residenti in Italia e soggetti fiscalmente residenti in un paese estero, è la possibilità di fruire di detrazioni e deduzioni. Infatti, per i non residenti è prevista la possibilità di usufruire esclusivamente delle detrazioni e deduzioni previste dall’art. 24 del Tuir.
Oltre alle implicazioni di carattere fiscale, vi è da considerare che il trasferimento di residenza all’estero fa perdere il diritto all’assistenza sanitaria da parte dello Stato italiano, sia in Italia che all’estero. Tale diritto viene meno con l’iscrizione all’AIRE e la cancellazione dall’anagrafe comunale.
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Residenza fiscale. Valutazione di merito (156 kB)
Residenza fiscale. Valutazione di merito - Fiscal Approfondimento N. 44-2014
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