14 aprile 2013

Assunzioni “rosa”. Contributi dimezzati

Firmato il decreto che permette alle aziende di godere di un taglio ai contributi del 50% in caso di assunzione di personale femminile

Autore: Redazione Fiscal Focus
Premessa – Assunzioni “rosa” agevolate. Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ha firmato un decreto che concede importanti sgravi contributivi legati all'assunzione, a decorrere dal 1° gennaio 2013, di donne disoccupate in settori produttivi caratterizzati da "rilevanti disparità di genere". L’incentivo attua in pratica la norma contenuta nella Riforma Fornero (art. 4, c. 8-11, della L. n. 92/2012). Tale decreto, inoltre, segue di pochi giorni lo sblocco degli incentivi per i contratti di inserimento lavorativo in favore di donne residenti in aree svantaggiate e che siano state assunte fino a tutto il 2012. Si attende ora la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale affinché renda operativo lo sgravio contributivo.

L’agevolazione – L’incentivo consiste nella riduzione dei contributi a carico del datore di lavoro nella misura del 50% per 12 mesi, con la possibilità di prorogare la durata fino a 18 mesi in caso di trasformazione in rapporto a tempo indeterminato.

Soggetti interessati
– I soggetti per i quali scatta la suddetta agevolazione sono:
- donne di qualsiasi età, disoccupate da almeno 6 mesi se residenti in regioni “svantaggiate” (sono quelle regioni ammissibili ai finanziamenti nell'ambito dei fondi strutturali dell'UE e nelle aree di cui all'art. 2, punto 18), lett. e), del Reg. CE n. 800/2008, annualmente individuate con decreto del Ministro del Lavoro, di concerto con il ministro dell'Economia e delle Finanze);
- oppure disoccupate da almeno 24 mesi, ovunque residenti.

Ridurre il gender gap – Con l’attuazione del provvedimento in commento s’intende non solo incentivare una maggiore inclusione delle donne nel mercato del lavoro, ma anche di un aumento del tasso di occupazione per la fascia d'età compresa tra i 20 e i 64 anni, che secondo gli obiettivi di Lisbona 2020 dovrebbe arrivare al 75%. Dato ancora non alla portata del nostro Paese che nel 2012 ha raggiunto una percentuale del 61%, presentando anche squilibri territoriali e di genere molto accentuati.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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