28 luglio 2016

Quattordicesima: si va verso un’estensione dei beneficiari

Le nuove ipotesi sulle pensioni nella prossima Manovra Finanziaria

Autore: DANIELE BONADDIO
2 milioni di pensionati. È questo il numero di pensionati che, in base alle ultime ipotesi allo studio dell’Esecutivo, vedrebbero riconoscersi la quattordicesima mensilità, ossia l'indennità aggiuntiva che vale circa 500 euro e viene pagata nel mese di luglio al di sotto di una certa soglia di reddito. L’idea sarebbe appunto quella di innalzare il limite reddituale massimo, in modo tale da includere ulteriori 2 milioni di pensionati.

Quattordicesima – Si tratta di una misura introdotta per la prima volta nel 2007 dal Governo Prodi, a favore dei pensionati ultra-sessantaquattrenni che possiedono un reddito annuo non superiore a 9.800 euro. Pertanto, per quest’anno, sono interessati tutti i soggetti nati prima del 1° gennaio 1951. L’aumento spetta, in misura proporzionale, anche a coloro che compiono il 64° anno di età entro il 31 dicembre dell’anno di erogazione, con riferimento ai mesi di possesso del requisito anagrafico, compreso il mese di raggiungimento dell’età.

La somma aggiuntiva, che va da 336 euro fino a 504 euro, varia in base agli anni di contributi maturati e all’appartenenza della categoria di lavoro (dipendente o pubblico). Da notare, inoltre, che per la corresponsione dell’aumento viene considerata tutta la contribuzione (obbligatoria, figurativa, volontaria e da riscatto) del soggetto, nonché quella utilizzata per la liquidazione di supplementi. Mentre nel caso di pensioni liquidate in regime internazionale deve essere considerata utile solo la contribuzione italiana.

Da un punto di vista fiscale la 14° mensilità è esente da imposte.

Le ipotesi allo studio – Attualmente vi sono due ipotesi allo studio in merito alla 14°: la prima, meno accreditata, è quella di rafforzare l’assegno pensionistico mediante un aumento della quattordicesima stessa, la seconda, invece, è quella di estendere l’integrazione a circa 2 milioni di pensionati mediante un aumento della soglia massima reddituale che dà diritto alla quattordicesima. In sostanza, si passerebbe dai 9.800 euro – attualmente previsti – ai 13.000 euro.

Altro intervento in favore dei pensionati, è quella di innalzare la no tax area, ossia quel limite reddituale massimo al di sotto del quale non bisogna pagare l’IRPEF allo Stato. Ricordiamo a tal proposito che la Legge di Stabilità 2016 ha previsto un leggero aumento delle soglie di reddito della “no tax area”, che sono passati:
  • • da 7.750 euro a 8.000 euro, per i pensionati con età anagrafica superiore ai 75 anni;
  • • e da 7.500 euro a 7.750 euro, per i pensionati con età anagrafica inferiore ai 75 anni.

A tal proposito, l’idea del Governo è quella di rendere tale limite omogeno per tutti, sia pensionati che dipendenti, innalzando l’asticella della no tax area a 8.124 euro, apportando un vantaggio fiscale di non poco conto.

Vanno avanti invece le ipotesi per l’APE, che con ogni probabilità sarà inserita nella prossima Manovra Finanziaria. Al momento attuale le ipotesi prevedono un’introduzione sperimentale per il prossimo triennio, e solamente per quei lavoratori che si trovano a 3 anni di distanza dal raggiungimento dei requisiti pensionistici. Ma quali sono le modalità attraverso le quali il lavoratore potrà usufruirne? L’anticipo pensionistico andrà richiesto, in presenza ovviamente delle condizioni necessarie, all’INPS, il quale accetterà la domanda e anticiperà la data di pensione attraverso un finanziamento fornito da un istituto di credito, al quale il pensionato, allo scattare dei requisiti “normali” di pensionamento dovrà restituire quanto anticipatogli direttamente dall’assegno pensionistico, con una trattenuta. L’importo della trattenuta oscillerà molto probabilmente tra il 5 e il 15%, in maniera proporzionale alla durata dell’anticipo e al reddito personale; ma non solo, si prevedono anche delle detrazioni d’imposta per l’anticipo pensionistico, in modo da alleggerire quanto più possibile l’impatto della scelta.

È possibile concludere che il tema delle pensioni sarà sicuramente un tema centrale della prossima Legge di Stabilità, con interventi ad hoc sia per coloro che sono già collocati a riposo sia per coloro che dovranno ancora accedervi.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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