Premessa – È partita la corsa alla regolarizzazione dei lavoratori extracomunitari. Infatti, dalle ore 8.00 di sabato scorso fino alle ore 24.00 del prossimo 15 ottobre, è possibile inoltrare allo Sportello unico per l’immigrazione (presso la Prefettura-UTG competente ove si svolge il rapporto di lavoro) la dichiarazione di emersione che permette ai datori di lavoro di poter regolarizzare i propri dipendenti extracomunitari irregolari, ai sensi dell’art. 5 del D.Lgs. n. 109/2012. In particolare, per i lavoratori domestici i datori di lavoro devono compilare l’apposito modulo EM-DOM (Dichiarazione di emersione dal lavoro irregolare domestico o di assistenza alle persone ai sensi dell'art. 5, D.lgs. n. 109/2012). Ma come bisogna procedere alla compilazione del modulo?
Chi può presentare il modello? – Innanzitutto va specificato che la domanda riguarda il singolo lavoratore che s’intende regolarizzare. Ciò significa che un datore di lavoro che intende regolarizzare una pluralità di lavoratori, avrà cura di compilare tanti modelli per quanti sono i lavoratori domestici da regolarizzare. Possono presentare il modello EM-DOM: i datori di lavoro, italiani, comunitari ed extracomunitari con permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo (carta di soggiorno); tuttavia, è possibile avvalersi anche di intermediari abilitati (come i consulenti del lavoro).
Le modalità operative - Ai fini della compilazione, nel campo "lavoro domestico" della proposta di contratto di lavoro, occorre indicare se si tratta di collaboratore familiare, assistente a persona autosufficiente, ovvero assistente a persona non autosufficiente. In caso di assistenza a persona non autosufficiente, occorre indicare i dati della persona assistita ed anche selezionare l'opzione "Dichiara di essere affetto da patologie o handicap che ne limitano l’autosufficienza e si impegna a produrre certificazione della struttura sanitaria pubblica o del medico convenzionato con il S.S.N.N. rilasciato in data sotto indicata che attesta la limitazione dell’autosufficienza”. A tal proposito si ricorda che non è richiesto alcun dato reddituale del datore di lavoro. Per quanto riguarda, invece, il collaboratore familiare e assistenza a persona autosufficiente va selezionato solamente la seconda dichiarazione, ossia: “Si impegna a corrispondere una retribuzione mensile lorda non inferiore a quanto previsto dal contratto collettivo nazionale e in caso di prestazione di lavoro non inferiore a 20 ore settimanali, una retribuzione mensile comunque non inferiore al minimo previsto per l’assegno sociale”. Attenzione al reddito però. Infatti, in quest’ultimo caso è necessario dichiarare il reddito minimo per l’assunzione che è pari a: 20.000 euro in caso di nucleo familiare composto da un solo soggetto percettore di reddito; e 27.000 euro in caso di nucleo familiare inteso come famiglia anagrafica composta da più soggetti conviventi e nel caso di persona giuridica, ovvero comunità religiosa, ecc.
Altri dati utili – Affinché la regolarizzazione vada a buon fine è necessario indicare anche il luogo di impiego del lavoratore, rilevante per l’individuazione dello Sportello unico provinciale competente al rilascio del nulla osta. In caso di più luoghi, invece, occorre indicare la sede ove si svolgerà l’attività prevalente. Il modello, inoltre, richiede i dati relativi alla sistemazione alloggiativa del lavoratore. Infatti, il datore di lavoro, salvo che il lavoratore sia convivente, deve indicare una sistemazione alloggiativa che rientri nei parametri minimi previsti dalla legge regionale per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica ovvero sia fornita dei requisiti di abitabilità e idoneità igienico-sanitaria. Se la locazione è a carico del datore di lavoro, egli ha facoltà di rivalersi sulle spese eventualmente sostenute per la messa a disposizione dell’alloggio trattenendo, dalla retribuzione mensile, una somma massima pari a un terzo del suo importo netto. Infine, si ricorda di indicare gli estremi del pagamento del contributo forfetario di 1.000 euro pagato mediante F24 e gli estremi della marca da bollo telematica (14,62 euro).
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