In Italia il settore terziario nel mese di marzo ha subìto un rallentamento e la causa è da ricercare nel conflitto russo-ucraino. Diverse sono le circostanze per l’Eurozona, che è stata caratterizzata da una crescita rispetto al mese di febbraio, a dimostrarlo è l’indice S&P Global che sale a 55,6 contrapponendosi al 55,5 del mese scorso. La Russia, invece, subisce un netto crollo passando da 52,1 punti a 38,1.
L’allentamento delle misure anti-Covid nell’Eurozona ha consentito una crescita dei livelli di produttività. In particolar modo il settore terziario ha avuto un ruolo fondamentale differenziandosi dalla produzione manifatturiera che, al contrario, è stata caratterizzata da una minore crescita.
L’area europea, a marzo, presenta un indice destagionalizzato S&P Global PMI della produzione composita pari a 54,9, mentre, in Italia quello dei servizi nello stesso mese è pari a 52,1.
L’Economista Lewis Cooper ha chiarito che “i dati forniti dagli ultimi Pmi indicano a marzo un raffreddamento della crescita del settore terziario, con una conseguente riduzione del ritmo di espansione dei nuovi ordini totali provocata dall’ultimo calo delle commesse estere e dall’attenuamento della domanda da parte dei clienti a causa della guerra in ucraina”.
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