Al 31 dicembre 2021 i beneficiari del reddito di cittadinanza in misura, non esonerati dalla sottoscrizione del patto per il lavoro, sono 1.055.623.
Tra questi, il 20,1% ha un rapporto di lavoro attivo alla data di osservazione, il 23,4% ha avuto almeno un contratto attivo nei tre anni precedenti, mentre il 56,5% è privo di esperienza di lavoro nei 36 mesi considerati. Dunque, più di un beneficiario su due, tra quelli per i quali è prevista la sottoscrizione del patto per il lavoro, risulta lontano dal mercato del lavoro.
Tra i beneficiari occupati che mantengono il diritto di percepire il beneficio economico anche in presenza di un contratto di lavoro attivo, si registra la presenza di attività lavorative in oltre il 94% dei casi: si tratta di bassi profili professionali, nel 45,3% regolati da rapporti di lavoro a termine.
Relativamente alla storia lavorativa delle persone non occupate e beneficiarie del reddito di cittadinanza tenute al patto per il lavoro, quasi 247 mila beneficiari (il 29,3%) hanno avuto almeno un contratto alle dipendenze o parasubordinato nei 36 mesi precedenti la data di osservazione. Si tratta comunque di una dimensione occupazionale fragile: solo il 10,8% ha lavorato per un periodo complessivo superiore ai 18 mesi nei tre anni considerati, mentre nel 34,3% dei casi gli individui hanno cumulato non più di 3 mesi di occupazione.
I beneficiari interessati da esperienze brevissime per una durata complessiva fino ai 30 giorni sono stati il 14,8% del complesso di coloro che hanno avuto una esperienza di lavoro nei tre anni.
Tra i beneficiari non occupati e tenuti a stipulare il patto per il lavoro, sono 384.614, ovvero il 45,6%, gli utenti presi in carico, cioè che hanno avviato il percorso di accompagnamento al lavoro anche solo con la sottoscrizione del patto per il lavoro, o impegnati in esperienze di tirocinio extracurricolare.
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