A maggio in programma oltre 444mila assunzioni nelle imprese, nonostante l’indebolimento della crescita economica osservato nel primo trimestre e le prospettive sempre più incerte per il secondo trimestre a causa della guerra in Ucraina e alla conseguente crisi energetica e delle altre materie prime.
In crescita i servizi (+30,2% rispetto ad aprile e +31,5% rispetto a maggio dello scorso anno) trainati soprattutto dalla ripresa della filiera turistica.
Anche questo mese si conferma elevata la difficoltà nelle assunzioni: sono da reperire il 38,3% dei lavoratori ricercati.
A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, che elabora le previsioni occupazionali di maggio.
L’industria nel suo complesso è alla ricerca di 99mila profili professionali - in calo rispetto ad aprile del 3,3% e del 22,0% in confronto ad un anno fa - di cui 66mila da impiegare nel manifatturiero e 33mila nelle costruzioni.
Le maggiori opportunità di lavoro nel manifatturiero sono offerte dalle imprese della meccatronica (17mila ingressi programmati), seguite dalle imprese metallurgiche e dei prodotti in metallo (14mila) e infine da quelle alimentari, bevande e tabacco (11mila).
Ben più elevate le occasioni di lavoro offerte dal settore dei servizi, con 345mila ingressi programmati.
È il comparto dei servizi di alloggio, ristorazione e dei servizi turistici a esprimere la domanda più significativa, con circa 105mila entrate programmate. Seguono i servizi alle persone (67mila)2 e i servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone (56mila).
Positiva la dinamica anche per il commercio e l’informatica e telecomunicazioni (rispettivamente con circa 52mila e 15mila assunzioni previste).
I contratti a tempo determinato, con 246mila unità, pari al 55,5%, si confermano la tipologia contrattuale maggiormente proposta ai profili ricercati. Seguono i contratti a tempo indeterminato (76mila), i contratti di somministrazione (49mila), i contratti non alle dipendenze (28mila), i contratti di apprendistato (23mila), altre forme contrattuali alle dipendenze (15mila) e i contratti di collaborazione (6mila).
Perdura la difficoltà delle imprese a reperire i profili ricercati: sono il 38,3% delle figure professionali da inserire in azienda, +7,4 punti percentuali in più rispetto a maggio 2021.
A incontrare le maggiori difficoltà di reperimento di manodopera sono le industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo per cui sono difficili da reperire il 52,6% dei profili ricercati. Seguono le industrie del legno e del mobile (50,4%), le industrie della meccatronica al pari delle imprese dei servizi informatici e delle comunicazioni (49,2% per entrambi) e le industrie del tessile, abbigliamento e calzature (47,4%).
© Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata