È alta l’attenzione sul fenomeno della “Shrinkflation”, a monitorarlo c’è anche l’Autorità garante della concorrenza e del mercato.
A quanto pare è sempre il consumatore e rimetterci. La Shrinkflation, infatti, sostanzialmente, consiste nella vendita di una confezione di prodotto in grammi minori rispetto al passato mantenendo lo stesso prezzo. In buona sostanza, una confezione di biscotti che prima pesava 1 kg ora pesa 800 grammi, senza alcuna variazione nella confezione e nel prezzo di vendita.
Lo scopo delle aziende produttrici è quello di “proteggersi” dai rincari delle materie prime, ma secondo il direttore generale dell’Antitrust la scelta di diminuire la quantità di prodotto potrebbe essere stata considerata corretta solo qualora il consumatore fosse stato informato della decisione presa.
Inoltre, è stato affermato dallo stesso che il fenomeno risulta essere sotto attento monitoraggio con lo scopo di verificare se quest’ultimo possa essere rilevante ai fini dell’applicazione del Codice del Consumo, con particolare riferimento alla disciplina in materia di pratiche commerciali scorrette.
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