Con 339 voti a favore, 249 contro e 24 astenuti, l’Unione Europea ha approvato lo stop ai motori termici entro il 2035. L’emendamento, dunque, dal pacchetto di misure comunitarie sul clima con l’obiettivo di ridurre le emissioni del 55%, mira a vietare la vendita di auto a benzina, diesel e gpl nel giro di qualche anno.
I posti a rischio nell’industria automotive sono più di 70 mila, con un provvedimento che impone al settore, in particolare quello italiano, di reinventarsi per una conversione all’elettrico. Approvato, però, l'emendamento bipartisan 'salva Motor Valley', a firma di europarlamentari italiani trasversali a tutti gli schieramenti, per prolungare la deroga alle regole Ue sugli standard di emissione della CO2 di cui già oggi beneficiano i produttori di nicchia, con l’esplicito obiettivo di salvaguardare la produzione di supercar della zona romagnola.
Un’altra criticità del provvedimento è quella che interessa la riduzione delle emissioni di CO2 del 100%, bocciando la rettifica al 90%: una presa di posizione, secondo alcuni, poco realistica e del tutto ideologica, senza prendere in considerazioni interi comparti produttivi del mercato.
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