Le previsioni del Fondo monetario mondiale prevedono per l’economia mondiale in generale una crescita, seppur minima pari al 2,7%, come non accadeva dal 2001. Le eccezioni rimangono la Russia, colpita dal conflitto da lei stessa scatenato e le sanzioni dall’Occidente che ne sono seguite, la Germania, strettamente dipendente da Mosca per l’energia, e l’Italia, su cui pesano energia e inflazione e la frenata del suo principale partener commerciale, la Germania, appunto. Per l’Italia si prevede cos’ una contrazione dello 0,2%: la prima conseguenza è una disoccupazione in salita al 9,4%, Pil in discesa dello 0,3% con un debito del 147,1%. Previsioni che potrebbero scontrarsi con quelle prospettate nella Nota di aggiornamento al documento economico finanziario elaborato dal Mef, che ipotizza una crescita dello 0,6% nello scenario di base, affiancato dai rischi legati alla crisi energetica, un rallentamento del commercio globale, un rafforzamento dell’euro e un allargamento dello spread.
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