Nel terzo trimestre del 2024 sono state aperte 95.994 nuove partite Iva con una flessione dell’1,6% rispetto al corrispondente periodo del 2023. Rispetto al terzo trimestre del 2023, si riscontra una diminuzione degli avviamenti per le persone fisiche (-6,7%) e per le società di persone (-0,3%), mentre si registra un aumento di avviamenti per le società di capitali (+8,4%) e per i non residenti e altre forme giuridiche (+22,2%). Riguardo alla ripartizione territoriale, il confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente evidenzia che tra le regioni in cui si riscontra un lieve incremento delle nuove aperture, gli incrementi maggiori si sono registrati in Puglia (+5,0%), in Sicilia (+4,5%) e nel Lazio (+3,1%); tra i territori in flessione emerge la Valle d’Aosta (-16,3%), seguita dalla Provincia autonoma di Bolzano (-13,6%) e dal Friuli-Venezia Giulia (-10,5%). Il maggior numero di nuove aperture di partite Iva si registra nel settore del commercio, 20,8% del totale, seguito dal settore delle attività professionali (15,9%) e dalle costruzioni (9,8%). Tra i primi dieci settori, che fanno registrare nel complesso l’86% dei nuovi avviamenti nel trimestre, le variazioni più significative rispetto al terzo trimestre del 2023 riguardano il settore del commercio (+6,5%), il settore delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+4,7%), il settore dell’agricoltura (+4,5%), il settore delle costruzioni (-4,3%) e il settore delle attività professionali, scientifiche e tecniche (-4,2%). Nel periodo in esame 43.750 soggetti hanno aderito al regime forfetario, pari al 45,6% del totale delle nuove aperture, con un decremento del 9,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
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