La lieve flessione dell’export in valore nel 2024 (-0,4%) risulta positiva (+0,3%) al netto dei prodotti energetici. Il calo registrato riflette una crescita dei valori medi unitari (+2,1%) e una riduzione, di quasi pari entità, dei volumi (-2,4%) ed è sintesi di dinamiche contrapposte per le due aree, Ue (-1,9%) ed extra-Ue (+1,2%). Nel 2024 si riducono le esportazioni di beni intermedi (-1,1%), beni strumentali (-4,3%) ed energia (-18,7%) mentre crescono quelle di beni di consumo (+5,6%). Per l’import, la flessione nell’anno (-3,9%) riguarda tutti i raggruppamenti, a esclusione di beni di consumo non durevoli (+6,1%) ed è in buona parte spiegata dai minori acquisti di energia (-22,6%).
Il 2024 si chiude con un deficit energetico in netta riduzione rispetto al 2023 e un avanzo commerciale in forte miglioramento (+54,9 miliardi di euro). La flessione nella media 2024 dei prezzi all’import è diffusa ma più ampia per i prodotti energetici; al netto di questi, la flessione è più contenuta (-0,8%; -0,5% nel 2023).
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