L'approvazione dell'emendamento per l'attuazione progressiva delle nuove misure per le auto aziendali garantisce un'applicazione progressiva delle nuove regole, limitando gli impatti fiscali per lavoratori e imprese nel breve termine. La normativa, valida fino al 31 dicembre 2024, stabilisce il trattamento fiscale del fringe benefit per le auto aziendali concesse in uso promiscuo, regolamentato dall’art. 51, comma 4, lettera a) del TUIR. Dal 1° gennaio 2025, con la Legge di bilancio, il reddito da lavoro dipendente legato all’uso di auto aziendali considera solo il 50% del costo per una percorrenza di 15.000 km, basato sul costo chilometrico di esercizio. La percentuale scende al 10% per veicoli elettrici e al 20% per veicoli plug-in. Con l'approvazione dell'emendamento, chi ha ricevuto in uso promiscuo un’auto tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2024, o chi ha ordinato l’auto entro il 31 dicembre 2024 e la riceverà tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2025, seguirà ancora le vecchie regole fiscali. La Commissione Attività produttive alla Camera ha esaminato l'emendamento il 10 aprile; il testo passerà in Aula il lunedì successivo. L'obiettivo è proteggere le aziende che avevano già pianificato acquisti o leasing prima dell'introduzione delle nuove normative, senza prevedere un'ulteriore estensione del termine a causa delle risorse limitate: 8,3 milioni di euro per il 2025, 9,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027, e 1,2 milioni di euro per il 2028. Inoltre, la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro ha richiesto un chiarimento normativo sulla tracciabilità delle spese di trasferta, che dal gennaio 2025 saranno esenti da tassazione solo se pagate con strumenti tracciabili. In caso contrario, tali spese saranno considerate reddito imponibile e non deducibili per l’azienda.
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