Il decreto PA n. 25/2025 introduce misure urgenti per il reclutamento e il funzionamento delle pubbliche amministrazioni. Tra gli emendamenti approvati dalle Commissioni Affari Costituzionali e Lavoro della Camera dei deputati il 17 aprile, emerge lo sblocco del salario accessorio negli enti locali, colmando il divario rispetto agli altri comparti della PA. Questo intervento consente di incrementare la componente stabile delle risorse decentrate fino al 48% della spesa per gli stipendi 2023, ma è condizionato dall'equilibrio pluriennale di bilancio dell'ente locale.
Gli enti devono dimostrare una solida situazione finanziaria, poiché non sono previsti finanziamenti statali aggiuntivi. Pertanto, solo gli enti con solide risorse potranno beneficiare dell'emendamento, mentre quelli in difficoltà economiche rischiano di restare esclusi. L'obiettivo è armonizzare i trattamenti economici accessori dei dipendenti degli enti locali con quelli delle altre amministrazioni pubbliche, sebbene restino timori per possibili disparità tra gli enti.
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