Rispetto al trimestre precedente, il Prodotto interno lordo (Pil) è aumentato di 2,7 punti percentuali, segnando una crescita ulteriore rispetto al secondo trimestre dello scorso anno, + 17,3%. Questo è quanto emerge dai dati certificati Istat.
Nonostante i disagi affrontati dalla nostra nazione successivamente allo scoppio della pandemia, in termini di crescita del Prodotto interno lordo, l’Italia sembra acquisire una posizione di vantaggio rispetto a Stati Uniti (+1,6%), Francia (+0,9%) e Germania (+1,6%). Nei Paesi dell’area Euro l’Istituto ha delineato una complessiva crescita del 2% rispetto al trimestre precedente.
In Italia il forte recupero dell’attività produttiva riflette un aumento marcato del valore aggiunto sia nel terziario che nell’industria. Dal lato della domanda, i consumi finali hanno registrato in termini congiunturali un incremento del 3,4%, gli investimenti fissi lordi del 2,4% e le esportazioni di beni e servizi del 3,2%.
Particolare attenzione è rivolta all’inflazione, la quale, secondo le stime preliminari continua ad accelerare superando il livello più alto da gennaio 2013 (+2,2%). L’aumento prolungato del livello medio generale dei prezzi di beni e servizi è causato principalmente dalla crescita dei prezzi di beni energetici e beni alimentari lavorati e non.
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