Ore 10:00 - CDM: al via il “piano di perequazione infrastrutturale” per il Sud
Nella giornata di ieri, 2 settembre, il Consiglio dei ministri con la ratificazione del decreto legge infrastrutture, ha dato il via libera al “piano di perequazione infrastrutturale” per il Mezzogiorno. Dal 2022 al 2033, dovrebbero essere stanziati 4,6 miliardi di euro e il governo si dice intenzionato a rendere l’operazione più concreta, riducendo i tempi di elaborazione di una serie di indici territoriali.
Il ministero delle Infrastrutture, entro novembre 2021, dovrà provvedere alla ricognizione delle criticità più evidenti, e, successivamente, il Mef, entro marzo 2022, dovrà approvare un piano di ripartizione delle risorse. Nel mese seguente, i singoli ministeri dovranno rendere noti gli interventi aggiuntivi, ossia quelli per i quali non è prevista nessuna forma di finanziamenti da altre leggi o piani.
Si precisa che il piano previsto per il Sud, dovrà essere in linea con le priorità evidenziate dal Pnrr e dal Piano nazionale complementare (Pnc), strettamente correlati. Nel mese di aprile 2022, dunque, dovrebbe attuarsi un piano Sud aggiuntivo che dovrà agire su assistenza sanitaria, strade, autostrade, scuola, ferrovie, porti e aeroporti.
Inoltre, sarà rilanciata la norma insita nell’articolo 10 sulla “progettazione territoriale”, che stanzierà 123,5 milioni di euro ai comuni del Sud con meno di 30 mila abitanti, per la creazione di un parco progetti.
Inoltre, saranno indirizzati meno di 5,9 milioni di euro a premi per concorsi di progettazione, per cui, i comuni assegnatari sono chiamati a pubblicare bandi di gara, che includano premi per acquisire proposte progettuali. Per usufruire dei fondi è necessario che la procedura sia completata entro sei mesi.
E’ stata approvata anche la proposta del ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, per la realizzazione del Centro per l’innovazione e la sostenibilità in materia di infrastrutture e mobilità che sarà coordinato dallo stesso. Tale centro dovrà far in modo che si realizzino gli interventi del Pnrr.
Tra l’altro, si interverrà sul miglioramento delle competenze e del ruolo di Anfisa, l’agenzia nazionale per la sicurezza delle gallerie e delle infrastrutture stradali e autostradali.
Altresì, ci sarà l’aggiunta di un settimo componente ministeriale, per il ministero della Difesa, al comitato speciale del consiglio superiore dei lavori pubblici, che avrà un ruolo centrale nella risoluzione di eventuali problemi inerenti al processo di approvazione die progetti del Pnrr.
Peraltro, saranno investiti 300 milioni di euro, suddivisi in cinque anni, per il miglioramento del sistema di controllo elettronico della marcia dei treni Ertms (European Rail Traffic Management System).
D’altronde, si rende noto che il decreto Franco è uno strumento che svolge un compito cruciale per la ripartizione interna delle risorse del Pnrr. Tale decreto stabilisce che le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione, pari a 15,6 miliardi di euro, devono essere assegnate annualmente, sulla base del cronoprogramma finanziario degli interventi a cui le stesse sono destinate.
Infine, si evidenzia che saranno destinati 37 milioni di euro alla realizzazione di interventi infrastrutturali volte ad aumentare le capacità delle banchine e il traffico di traghetti nello Stretto di Messina. Per quanto riguarda le concessioni autostradali, è stata confermata la norma che proroga al 31 dicembre 2021, il termine ultimo per il perfezionamento dell’aggiornamento dei piani economici finanziari presentati.
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