La Guardia di finanza continua a puntare gli occhi sulle fatture false: circa il 20% del valore complessivo delle fatture per operazioni inesistenti si rileva nel settore dei carburanti. Particolare attenzione è rivolta ai soggetti che immettono in consumo carburanti estraendoli dal deposito senza il versamento dell’Iva, godendo di una deroga che, tuttavia, per i finanzieri rappresenta un segnale di possibile frode. E’ quanto evidenziato dal generale Luigi Vinciguerra in audizione in commissione Finanze alla Camera nell’indagine conoscitiva sull’Iva e accise nei carburanti. In tali casi, è evidente il coinvolgimento diretto del gestore del deposito, che si assume i profili di responsabilità sull’omesso versamento anticipato dell’Iva, sottolinea Vinciguerra. Nel caso in cui il meccanismo di frode venga messo in atto con l’utilizzo di falsa documentazione, diviene più complicato farlo emergere. In tali casi, infatti, sono i trader – che possono beneficiare delle deroghe previste dalla legge - che non effettuano il mancato versamento anticipato dell’Iva.
© FISCAL FOCUS Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata